Unione Europea condanna la persecuzione politica in Venezuela

L'unione Europea esige elezioni libere, democratiche e trasparenti in Venezuela
L'unione Europea esige elezioni libere, democratiche e trasparenti in Venezuela

BRUXELLES – L’Unione Europea lo ha chiesto nuovamente al presidente della Repubblica, Nicolás Maduro: elezioni libere, trasparenti, democratiche e credibili. Inoltre, ha condannato energicamente la persecuzione della quale sono oggetto i deputati. La mozione è stata accolta con 487 voti a favore, 119 contro e 79 astensioni.

La stragrande maggioranza degli eurodeputati ha ribadito la solidarietà a Juan Guaidó, al quale considera “Presidente ad Interim”. È appunto Guaidó che, secondo l’Unione Europea e i paesi democratici che lo sostengono, dovrà traghettare il paese verso elezioni libere, trasparenti e democratiche, senza la partecipazione dell’attuale capo di Stato, Nicolás Maduro. Infatti, i deputati dell’Eurocamera ritengono impossibile un processo elettorale trasparente con Nicolás Maduro in pieno esercizio del potere.

Il governo del presidente Maduro, dopo aver designato nuove autorità del Consiglio Nazionale elettorale – tutte filogovernative -, ha fissato le elezioni parlamentari per il 6 dicembre. Nel frattempo, l’Alta Corte approfitta del proprio potere per revocare le autorità interne dei partiti dell’Opposizione e designarne altre, più remissive, malleabili e proclive all’obbedienza. Lo ha fatto prima con lo storico partito “Acción Democrática”, poi con “Primero Justicia” ed ora anche con “Voluntad Popular”, il partito del presidente Guaidó.

La decisione del Parlamento Europeo fa seguito al polemico dietrofront del governo Maduro sull’espulsione dell’Ambasciatrice dell’Unione Europea.

Spagna promuove il dialogo tra Unione Europea e America Latina

Intanto, è ripreso il dialogo politico tra l’America Latina e l’Europa. Su iniziativa di Spagna, Francia e il capo dello diplomazia europea, Josep Borrell, i ministri degli Esteri di Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Croazia, Costa Rica, Ecuador, Francia, Germania, Italia, Messico, Paesi Bassi, Perù, Portogallo, Repubblica Domenicana, Slovenia, Spagna, Svezia, e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica della Sicurezza, si sono riuniti per stimolare il dialogo e la cooperazione tra vecchio e nuovo Continente.


L’incontro, il primo dopo quello realizzato a Bruxelles nel giugno del 2018, si è concluso con una dichiarazione nella quale si esorta a lavorare assieme per dare una risposta sanitaria coordinata alla lotta alla covid-19. I paesi partecipanti al “summit” hanno anche deciso di dare maggiore impulso al dialogo politico tra Europa e Latino-America.

– Da quando è scoppiata la crisi, Spagna ha messo in campo una serie di meccanismi per aiutare i paesi latinoamericani, un’area geografica che sta soffrendo con maggior forza l’impatto della pandemia – ha detto la ministra degli Esteri spagnola, González Laya -. Ad aprile iniziammo un processo di dialogo con vari paesi. I “Dialoghi del Covid-19”, così li abbiamo battezzati, hanno l’obiettivo di condividere esperienze e permettere la creazione di una rete di esperti.

Spagna, di fronte alla crisi provocata dalla diaspora venezuelana, ha promosso recentemente una conferenza internazionale di benefattori. Un importante risposta alla crisi venezuelana. Inoltre, ha organizzato una “conferenza virtuale” del presidente del Governo, Pedro Sánchez, con 10 presidenti della regione, per sensibilizzare istituzioni finanziarie internazionali sulla necessità di finanziare i paesi latinoamericani, nel contesto della pandemia. Una manifestazione di solidarietà e di vicinanza con chi, oltre oceano affronta la sfida alla covid-19 in condizioni di assoluta precarietà.

Redazione Madrid

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