Idrossiclorochina fa discutere, non abbassa la mortalità

Idrossiclorochina, Swaminathan: "Non sono emersi benefici".
Idrossiclorochina, Swaminathan: "Non sono emersi benefici". (Frame video ANSA)

ROMA. – Nonostante abbia ancora un certo seguito, come ad esempio con il presidente brasiliano Bolsonaro, positivo al Covid-19, che ha dichiarato recentemente di curarsi con questo farmaco, l’idrossiclorochina non sembra efficace contro l’infezione, e addirittura potrebbe peggiorarla.

Lo studio che probabilmente mette la parola fine alle speranze su questa terapia è stato appena pubblicato, per ora solo su un sito di preprint, dai ricercatori che lavorano alla sperimentazione clinica Recovery, uno dei più grandi in corso, organizzato dal governo britannico con la guida dell’università di Oxford.

Nella sperimentazione, una delle poche sul farmaco condotte in maniera randomizzata, cioè suddividendo i pazienti in due gruppi di cui solo uno trattato, sono stati arruolati 1561 pazienti che hanno ricevuto l’idrossiclorochina, confrontati con 3155 curati con terapie standard.

In generale 418 pazienti nel gruppo che ha ricevuto il farmaco, il 26,8%, sono morti entro 28 giorni, mentre nell’altro la percentuale è risultata del 25%, con le percentuali costanti anche suddividendo i pazienti in sottogruppi per età, genere o gravità della malattia al momento della terapia. I soggetti trattati hanno avuto anche una minore probabilità di essere dimessi entro 28 giorni, il 60,3% contro il 62,8%.

“Nei pazienti ricoverati – concludono gli autori – l’idrossiclorochina non è associata ad una riduzione della mortalità, ma è associata ad un aumento del periodo di ricovero e del rischio che la malattia progredisca verso la ventilazione meccanica e la morte”.

Il farmaco antimalarico, ‘sponsorizzato’ anche dal presidente americano Donald Trump, sembrava all’inizio uno dei più promettenti contro il coronavirus, ed è sicuramente uno dei più studiati. Dei 685mila pazienti totali che dovrebbero partecipare a test su possibili terapie nel mondo, ha trovato uno studio della compagnia AppliedXL, ben 237mila (il 35%) è coinvolto in test che riguardano idrossiclorochina o clorochina.

Sono però pochi i test che hanno trovato un qualche beneficio dall’uso, mentre quelli più grandi, e soprattutto quelli randomizzati, hanno evidenziato più che altro possibili rischi, al punto che l’Fda ha pochi giorni fa emesso un ‘warning’ in cui ne sconsiglia l’uso al di fuori dei test.

A tutt’oggi c’è solo un farmaco, l’antivirale remdesivir, di cui sono state ottenute prove sufficienti di una certa efficacia, tanto da aver ricevuto anche l’approvazione dell’Ema, l’agenzia europea per il farmaco, mentre lo steroide desametasone sembra abbassare la mortalità. Secondo il censimento periodico dell’Istituto Superiore di Sanità, aggiornato al 6 luglio, sono 57 gli studi in corso in Italia, con oltre 15mila pazienti previsti.