Il 22 luglio la Giornata mondiale del cervello, focus sul Parkinson

22 luglio, la Giornata mondiale del Cervello dedicata al morbo di Parkinson.
22 luglio, la Giornata mondiale del Cervello dedicata al morbo di Parkinson. (ANSA)

ROMA. – Oltre sette milioni di persone di tutte le età nel mondo, tra le duecentomila e le trecentomila solo in Italia, sono colpite dal Parkinson. A questa malattia neurodegenerativa e’ dedicata la giornata mondiale del cervello, il World Brain Day, che si celebra domani per iniziativa della World Federation of Neurology (Wfn), la Federazione mondiale di Neurologia, insieme all’International Parkinson and Movement Disorder Society.

Un modo per aumentare la consapevolezza su una patologia che incide profondamente sulla qualità di vita, perché oltre al tremore e le difficoltà di movimento si possono avere ad esempio effetti negativi sul sonno, il tono dell’umore e le funzioni digestive, e da cui sono stati colpiti anche personaggi noti, da Mao Tse Tung all’attore Michael J. Fox fino a Papa Giovanni Paolo II e il pugile Muhammad Alì.

Tra i punti più importanti messi in rilievo dalla Federazione mondiale di Neurologia e su cui lavorare vi sono gli standard di cura, con “l’accesso a cure neurologiche di qualità, trattamenti che cambiano la vita e farmaci essenziali non disponibili in molte parti del mondo”, la ricerca, per la quale “sono necessarie risorse aggiuntive per aiutare a sbloccare la causa, l’insorgenza, la progressione e il trattamento di questa malattia “, oltre che la diagnosi precoce.

“Lavoriamo insieme – aggiunge la Wfn- per diagnosticare prima la malattia, trattarla in modo più efficace e migliorare la vita sia di chi è colpito e dei caregiver”. “Il Parkinson- spiega il professor Gioacchino Tedeschi, presidente della Sin, Società italiana di Neurologia- coinvolge il sistema nervoso anche nelle sue componenti più periferiche: per esempio può dare dei disturbi dei riflessi posturali e dei riflessi di aggiustamento pressorio, esistono delle varianti in cui questi disturbi sono importanti”.

“Adesso-aggiunge Tedeschi- c’è molta fiducia in alcuni studi che stiamo conducendo in diversi centri in Italia sugli anticorpi anti-sinucleina , identificati nei pochi casi genetici di Parkinson, ma stiamo sperimentando questi farmaci in coloro che hanno la patologia tout court. C’è interesse intorno a questi studi che potrebbero fare un salto avanti nella terapia che potrebbe diventare curativa. Ma siamo ancora in fase due, con un lungo percorso da fare”.

“Oltre alla terapia farmacologica- prosegue poi il presidente Sin- i pazienti si giovano moltissimo di altri approcci terapeutici che hanno a che fare con il movimento e la coordinazione, come la marcia, la danza, il nordic walking”.

In vista dell’estate e delle vacanze per chi le farà, e’ importante tenere poi presente che si può essere, in fase avanzata di malattia, più fragili rispetto a stanchezza, colpi di sole e disidratazione e non dimenticare le terapie sintomatiche a disposizione.

(Di Elida Sergi/ANSA)

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