Dior Cruise sfila a Lecce, omaggio al Salento

Un'immagine della sfilata di moda di Dior Cruise a Lecce.
Un'immagine della sfilata di moda di Dior Cruise a Lecce. (ANSA)

ROMA. – E’ un omaggio al Salento e al Sud d’Italia, o al “Sud del Mondo” come dice emozionato salutando il pubblico Giuliano Sangiorgi leader dei Negramaro, dopo aver cantato “Meraviglioso”, che ha chiuso la sfilata di questa sera a piazza Duomo, a Lecce, di una delle più prestigiose maison francesi, la Christian Dior, in scena, per la prima volta fuori da Parigi, con la sua nuova collezione Cruise, disegnata dalla direttrice creativa Maria Grazia Chiuri.

La scenografia spettacolare di luminarie da festa di paese, tipiche delle sagre in Puglia, realizzata da Marinella Senatore, nascondeva la piazza barocca con le sue luci, riunite talvolta a formare frasi ad effetto, come “Remember the first time you saw your name” (Ricorda la prima volta che hai visto il tuo nome).

Ma ciò non impediva di capire dove ci si trovava, già dalla prima scena: sulle note della pizzica dell’ Orchestra della Notte della Taranta diretta da Paolo Buonvino, sono apparsi i danzatori popolari salentini di L-E-V Sharon Eyal /Gai Behar, tra i quali hanno sfilato 45 abiti indossati da altrettante modelle in uno strano ma riuscito miscuglio. Giù dalla prima uscita della modella con caftano ricamato e treccine rasta da guerriera saracena, Chiuri ha confermato che il suo tributo era soprattutto diretto all’artigianato locale.

La collezione stessa è stata un omaggio completo all’amata terra di origine della sua famiglia, da parte della stilista, che dirige la maison Dior dal 2016, prima donna a sedere sul trono della griffe più snob della Francia.

Lei è nata a Roma nel 1964 ma da genitori pugliesi, il padre, originario di Tricase, in provincia di Lecce era nell’esercito, la madre sarta. E s’intuisce che a ispirare quelle gonne lunghe e arricciate, quelle camicie candide lavorate a tombolo, quei grembiuli ricamati, i minuscoli gilet, quegli alti bustini stringati in cuoio e quei fazzolettoni legati dietro la nuca, da contadina, i grandi orecchini d’oro a cerchio, sono stati proprio i ricordi di quella terra e delle sue donne, sua nonna, la madre e le sue cinque sorelle.

La sfilata è legata a doppio filo all’artigianato locale. I tessuti per realizzare le giacche della collezione, provengono dal laboratorio di tessitura delle Costantine, un’associazione di donne che ha sede a Uggiano La Chiesa e che protegge anche la cultura del pizzo al tombolo. Decisione di Maria Grazia Chiuri anche le tanto chiacchierate luminarie, che hanno adornano il perimetro della piazza del Duomo.

Le sue donne del Salento portano anche i tailleur maschili con il gilet, gli abiti da sera trasparenti e sempre stretti in vita da corsetti. Tanto bianco, nero e cipria, come piace alla Chiuri. Non si fanno mancare le borse, grandi tracolle e shopping in materiali pregiati. C’è anche un cestino da cui fuoriescono spighe di grano. Ai piedi stivali da cavallo.

Chiude una serie di abiti da sera leggeri come pepli e preziosi, portati da modelle con tiare sulla testa da Madonne del Salento. La festa è finita. Giuliano Sangiorgi con gli occhi lucidi dice al pubblico: “Buonanotte dal Sud del Mondo. Buona vita a tutti!”.

(di Patrizia Vacalebri/ANSA)