Conte cauto: “Obbligo mascherine anche dopo ferragosto”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante il suo intervento al Senato
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante il suo intervento al Senato. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA. – Un “cauto livello di guardia” serve. Non si possono accorciare le distanze, non è ancora giunto il momento di buttare le mascherine. Ecco la linea del governo. Vale a ferragosto, varrà anche oltre. Entro il fine settimana il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà un nuovo dpcm con le misure anti contagio.

Non ci sarà “liberi tutti”, perché il virus continua a circolare e mentre in Italia i nuovi contagi calano, l’impennata dei dati anche in Paesi come la Grecia viene osservata dal governo con qualche preoccupazione. Le misure finora adottate, con la stretta dai treni alle discoteche, dovrebbero essere nella sostanza confermate.

Mentre si tiene alta l’attenzione, anche in chiave anti contagio, ai migranti che sono tornati a sbarcare sulle coste siciliane. Ma viene respinta l’equazione del centrodestra per cui il pericolo arriva a bordo dei barconi. E la scena di Matteo Salvini che sul palco di un comizio invita un bambino a togliere la mascherina, fa indignare Nicola Zingaretti.

Il “negazionismo” che alimenta la campagna contro le mascherine è un tentativo, accusa il segretario del Pd, di “raccattare consenso”. Zingaretti non cita Salvini ma il riferimento appare chiaro: “Si augura che riesploda la pandemia ma dicendo agli italiani di togliersi la mascherina mette a rischio la vita delle persone che rischiano di ammalarsi e morire. Noi difendiamo l’Italia”, attacca il leader Dem.

Il Pd, come il M5s, non mostra dubbi sulla necessità di confermare le norme anti contagio. Non c’è volontà di alimentare paure o allarmismi, non sono in vista nuovi lockdown, ha assicurato pochi giorni fa Conte in Parlamento. Ma si va verso la conferma, spiega un ministro in prima fila nella gestione dell’emergenza, delle misure anti contagio ora in vigore e che stanno reggendo l’onda d’urto della pandemia: se la situazione dovesse peggiorare, si valuterà di volta in volta come rispondere.

Certo, ammette, l’allentamento delle misure sui treni, con successiva retromarcia, è stato un pasticcio, ma l’ordinanza dal ministro della Salute Roberto Speranza ha indicato la linea che si seguirà anche nel prossimo dpcm. L’ordinanza conferma fino al 15 agosto l’obbligo di distanziamento e di mascherine in tutti i luoghi aperti al pubblico, fatta eccezione per i bambini sotto i sei anni e i disabili.

Entro il 10 agosto però il governo deve adottare un nuovo dpcm per rinnovare tutte le misure, da quelle valide per cinema e teatri a quelle che riguardano gli arrivi dall’estero. Non è ancora deciso, spiegano fonti qualificate, quale sarà il termine di durata del dpcm: difficile che arrivi fino alla fine dello stato d’emergenza il 15 ottobre, potrebbe valere fino a settembre. Ma prorogare le misure attuali viene considerato ad oggi necessario.

Il centrodestra incalza però sul tasto dei contagi rilevati tra i migranti. E se il governo fa quadrato, assicurando che la risposta in atto è tempestiva e coordinata, il dossier si rivela un nervo scoperto nella maggioranza. Non solo Alessandro Di Battista, con un’accusa accolta da un gelido silenzio, sostiene che “la sinistra” vuole cambiare i decreti sicurezza per “dare soldi alle cooperative”. Ma il capo politico M5s Vito Crimi critica la scelta del capogruppo Dem Graziano Delrio di chiedere di esaminare lo ius culturae, ovvero la riforma della cittadinanza cara al Pd: “E’ inopportuno e intempestivo”.

“Il buonismo della maggioranza ha solo alimentato gli sbarchi, mettendo a rischio la salute degli italiani”, attacca da Fi Mariastella Gelmini. E Salvini attacca Conte: “Clandestini in fuga, è ripartita la pacchia per gli immigrati”.

Con il presidente del Consiglio il leader della Lega ingaggia un nuovo duello sul processo in cui è imputato per il caso della nave Gregoretti: accusa palazzo Chigi di non avergli dato tutti gli atti chiesti per provare che la scelta del governo di bloccare lo sbarco fu collegiale e rilancia l’accusa di un conflitto d’interessi nella decisione del governo di esercitare la golden power su Retelit, società su cui Conte da avvocato aveva dato un parere.

“Il Tar conferma il conflitto di interessi e potrebbe scattare un’indagine per abuso d’ufficio, reato che Conte ha svuotato”, attacca il leghista. Il premier sceglie di non replicare. Ma da Palazzo Chigi trapela che il 3 luglio è stata inviata una risposta alle domande dell’avvocato della difesa di Salvini, Giulia Bongiorno: “In Consiglio dei ministri – scrive il segretariato della presidenza del Consiglio – non si è mai discusso di Gregoretti”.

(di Serenella Mattera/ANSA)

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