Picchiato in spiaggia perché ‘di colore’, due denunce

Una spiaggia libera prima del Covid
Una spiaggia libera prima del Covid. ANSA/CLAUDIO PERI

GROSSETO. – Prima lo hanno apostrofato con epiteti razzisti poi lo hanno aggredito, davanti agli altri bagnanti, perché non volevano un uomo di colore vicino a loro, in spiaggia. E’ successo a Castiglione della Pescaia (Grosseto), località balneare della Maremma molto gettonata.

La vittima è Mamady Dabakh Mankara, senegalese di 25 anni, da quattro in Italia e da oltre un anno assunto in una cooperativa che si occupa di ragazzi disabili. Il giovane aveva appena posato il suo telo sotto un gazebo quando è stato raggiunto da insulti razzisti da parte di un vicino di spiaggia, un albanese che lo sollecitava ad allontanarsi.

Poi c’è stata l’aggressione fisica, durante la quale è intervenuto anche un secondo uomo, anch’egli albanese. Il 25enne ha ricevuto due pugni che gli hanno provocato ferite giudicate guaribili in sette giorni. Per queste lesioni non è rientrato al lavoro.

Intanto, però, Mamady Mankara ha avuto un colloquio con il suo legale, l’avvocato Michele Ugolini, e insieme hanno ricostruito la vicenda. Hanno deciso di recarsi  in procura a Grosseto per denunciare i due aggressori. Importante sarà anche la testimonianza di due senegalesi che Mankara aveva conosciuto a Castiglione della Pescaia e che hanno assistito ai fatti.

“Sabato – racconta il 25enne – siamo arrivati alla spiaggia libera e abbiamo steso gli asciugamani sotto i gazebo che il Comune mette a disposizione di tutti. C’erano poco distanti due uomini che hanno iniziato a minacciarmi di andarmene. E mi hanno colpito”.

Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno preso le generalità degli aggressori. “Poi volevano fare pace e mi hanno invitato a pranzo – aggiunge -, ed è quella la cosa che mi ha offeso di più”.

Mankara ha presentato denuncia e la Fondazione Il Sole, la cooperativa sociale dove lavora, potrebbe costituirsi parte civile in un eventuale processo. Intanto i carabinieri hanno aperto un’indagine sull’accaduto.

“E’ un episodio preoccupante – ha detto Massimiliano Frascino, presidente dell’associazione ‘Il Sole’ – perché lo schema del nemico in chiave razzista attecchisce trasversalmente. In questo caso ci sono due albanesi che si sentono legittimati a utilizzare slogan pericolosi. E che stratificano un razzismo in una piramide di odio, tra immigrati”.

Per il sindaco del capoluogo, Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, “la violenza è l’arma dell’ignoranza. Si è verificato un inqualificabile atto di violenza. È inaccettabile che tali, brutali atti si verifichino di nuovo sul nostro territorio. A Mamady va la mia solidarietà e la promessa di lottare contro le ingiustizie e la violenza”.