Trekking therapy, alternativa al carcere per minori

Trekking therapy, camminata sui sentieri di montagna.
Trekking therapy, camminata sui sentieri di montagna.

BRESCIA. – A piedi per cento chilometri o in bici per 150. Due percorsi e un unico obiettivo: superare la messa alla prova ed evitare la detenzione in carcere. Si chiama Trekking Therapy ed è l’opportunità data a 20 minorenni bresciani che possono così chiudere il loro conto con la giustizia, in virtù di un progetto promosso dalla cooperativa Area Onlus in collaborazione con il Laboratorio di Psicologia dell’Università Cattolica e l’Ussm-Ufficio dei servizi sociali per i minorenni.

“Il progetto è un modello clinico riabilitativo validato, oggetto di notevole interesse sul panorama nazionale competente, adottato per il trattamento terapeutico di criticità cliniche e comportamentali. Protagonisti sono giovani, tra i 16 e i 18 anni, che hanno commesso reati legati alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti e attualmente in regime di messa alla prova da parte del Tribunale dei Minorenni di Brescia.

Non ci sono autori di reati a danno di persone fisiche o reati di crudeltà. Domani torneranno a Saló, nel Bresciano, i primi 12 ragazzi partiti lunedì e che stanno costeggiando l’intero Lago di Garda a piedi attraversando tre regioni, Lombardia. Trentino e Veneto.

Dal 25 al 28 Agosto invece saranno coinvolti altri otto minori che, pedalando dai 26 ai 46 km al giorno, con partenza da Villanuova sul Clisi, nel Bresciano, affronteranno in bici un itinerario lungo 4 giorni e circa 150 chilometri tra valli, laghi e montagne sulle piste ciclabili della Valle Sabbia.

“Obiettivo del viaggio – che combina azione fisica e pensiero, autonomia e accompagnamento – è quello di insegnare ai ragazzi a misurarsi con le proprie forze, a collaborare con i propri compagni di viaggio, a scorgere la soddisfazione derivata dal raggiungimento di un obiettivo inizialmente giudicato irraggiungibile”, spiegano gli organizzatori.

I ragazzi, che durante il viaggio tengono un video diario, si fermano a dormire in strutture concordate con enti disponibili che sono oratori, rifugi e bivacchi comunali. Il viaggio prevede inoltre l’accompagnamento di educatori a supporto dei ragazzi nell’affrontare le sfide del viaggio e in grado di stimolare la riflessione.

“Al bisogno il gruppo potrà infatti attivare il supporto dello psicologo, affrontando eventuali problematiche che emergeranno lungo il cammino. Questo dispositivo è necessario in quanto camminare per molte ore può far affiorare angosce, paure, scoramenti che è bene accogliere ed elaborare”, viene sottolineato dagli organizzatori della Trekking Therapy.

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