Coronavirus in Italia: trend dei casi in aumento. Rt sopra 1 in dodici Regioni

Passeggeri alla stazione ferroviaria di Termini , Roma, durante la Fase 3.
Passeggeri alla stazione ferroviaria di Termini, Roma, durante la Fase 3. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Salgono ancora i contagi per coronavirus, con i nuovi casi che superano i 400 in un giorno, e l’Rt torna a schizzare per la prima volta da mesi sopra l’1 in tutta Italia con l’età dei malati che si abbassa: segnali che, avvertono gli esperti “richiedono una particolare attenzione” perché altrimenti si rischia di tornare indietro e vanificare gli sforzi fatti finora.

Un monito che il governo recepirà nel nuovo Dpcm che dovrebbe vedere la luce entro il fine settimana e che resterà in vigore fino al 31 agosto, ribadendo le tre “regole essenziali”, come le definisce il ministro della Salute Roberto Speranza: uso delle mascherine nei luoghi chiusi, distanziamento sociale e igiene.

I numeri parlano chiaro. Da quattro giorni i nuovi casi diagnosticati sono in aumento e sono quasi triplicati rispetto a lunedì: da 159 a 402, mentre le vittime nelle ultime 24 ore sono 6, quattro meno di mercoledì. In crescita anche gli attuali malati (48 in più rispetto a ieri) e per la prima volta dopo giorni le terapie intensive, 42 pazienti, uno in più rispetto a mercoledì.

Ma sono i dati del monitoraggio settimanale a preoccupare di più: i numeri della settimana dal 27 luglio al 2 agosto dicono che 12 regioni hanno un Rt superiore all’1 e lo stesso indice di contagio è all’1.01 a livello nazionale. C’è insomma una “tendenza in aumento” soprattutto per quanto riguarda “le persone asintomatiche” .

Non solo: in tutta Italia ci sono focolai “anche di dimensioni rilevanti”, ripetono gli scienziati, “che non possono essere attribuiti unicamente ad un aumento di casi importati” e che evidenziano “come ancora l’epidemia in Italia di Covid-19 non sia conclusa”.

Per questo bisogna mantenere alta l’attenzione, rafforzare il contact tracing e la consapevolezza dei cittadini, soprattutto nel rispetto della quarantena. “In caso contrario – avverte il ministero della Salute – nelle prossime settimane, potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale”.

Che non sia il caso di prendere alla leggera la situazione lo ha ripetuto anche Speranza nell’informativa al Senato sottolineando che ci si deve continuare a muovere “su una linea di prudenza e cautela” poiché “il rischio zero non esiste”.

Sulla base di questa impostazione, il ministro ha confermato quelli che saranno i principali contenuti del nuovo Dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà nelle prossime ore: proroga dell’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi, ripartenza di crociere e fiere, riapertura delle scuole a settembre, e “riapriranno tutte in sicurezza”, chiusura delle discoteche.

La questione del distanziamento finirà nel Dpcm anche per quanto riguarda i trasporti: il testo ribadirà infatti l’ordinanza di Speranza che ha ripristinato la capienza ridotta sui treni ad alta velocità. L’indicazione del governo vale anche per i treni, bus e metropolitane locali e regionali, anche se diversi governatori hanno già fatto scelte differenti.

“Se ne assumeranno la responsabilità” ripetono fonti di governo. La questione non è però ancora chiusa: lunedì, dopo una richiesta urgente arrivata dalle Regioni, i ministri Boccia e De Micheli incontreranno i governatori proprio per fare il punto sul tpl in vista di settembre, quando riapriranno le scuole e le attività lavorative riprenderanno a pieno ritmo.

“Occorre collaborazione istituzionale” dice il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini al quale replica il ministro per gli Affari Regionali: sì alla condivisione delle scelte ma rispettando “le raccomandazioni di rigore e massima prudenza”.

Ma le regioni – dopo aver aggiornato le linee guida su ristorazione, saune e biblioteche – tornano ad insistere anche sugli eventi sportivi, chiedendo che sia autorizzata la partecipazione del pubblico “esclusivamente nei settori degli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la permanenza presso la postazione seduta assegnata” mantenendo il distanziamento di un metro.

Una richiesta che difficilmente il governo accoglierà, almeno per il momento, visto che gli esperti hanno già ripetuto che per il ritorno dei tifosi negli stadi non ci sono ancora le condizioni.

(di Matteo Guidelli/ANSA)