Da San Francesco a Padre Pio, a chi si affida il governo

Francobollo commemorativo di San Pio da Pietrelcina in occasione della cerimonia commemorativa del cinquantenario della morte del Santo a San Giovanni Rotondo.
Francobollo commemorativo di San Pio da Pietrelcina in occasione della cerimonia commemorativa del cinquantenario della morte del Santo a San Giovanni Rotondo. ANSA/UFFICIO STAMPA POSTE ITALIANE +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

ROMA. – San Francesco d’Assisi è il più ‘gettonato’ ma nella classifica dei santi preferiti dall’attuale governo tengono alta la posizione anche Padre Pio e Sant’Antonio. Il premier Giuseppe Conte conferma la sua preferenza per il frate di San Giovanni Rotondo del quale porta sempre un’immagine con sé.

A realizzare il singolare ‘sondaggio’ è la rivista dei francescani sanfrancesco.org diretta da padre Enzo Fortunato. San Francesco è dunque il santo più invocato come punto di riferimento nelle difficoltà e non solo. Seguono Sant’Antonio e San Pio ma c’è chi si affida anche al patrono del proprio paese e chi ha detto di pregare più santi. San Francesco è invocato da otto politici compreso il Presidente del Consiglio Conte, poi c’è San Pio, indicato da tre membri del governo, e Sant’Antonio (due).

Per il premier, nato a Volturara Appula, nella provincia di Foggia, non poteva che essere San Pio il santo più vicino. Ma il premier non dimentica San Francesco, santo a cui fanno riferimento anche i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Andrea Martella e Riccardo Fraccaro. Il ministro Luigi Di Maio si è invece detto legato alla tradizione del proprio paese con San Felice in Pincis; Alfonso Bonafede si fa guidare da Padre Innocenzo Marcinò (frate cappuccino); Lorenzo Guerini, è cresciuto all’ombra di San Bassiano di Lodi, patrono della sua città.

La ministra Luciana Lamorgese si affida, anche lei, a Padre Pio; Teresa Bellanova a Sant’Antonio perché, ha motivato così la scelta, è un instancabile lavoratore; Stefano Patuanelli a San Giusto di Trieste. Il ministro Roberto Gualtieri si affida ad una santa contemporanea, innalzata agli altari da Papa Francesco: Suor Dulce Lopes Pontes.

La ministra Lucia Azzolina cita la santa della quale porta il nome, stesso motivo indicato da Francesco Boccia per la sua devozione a San Francesco. La ministra Elena Bonetti ha invece dato alla figlia il nome della sua santa preferita: Chiara. Mentre la titolare delle Infrastrutture Paola De Micheli sceglie San Pietro. “Sono cresciuto con lui”, dice il ministro Roberto Speranza parlando del patrono di Potenza, San Gerardo della Porta.

Il santo guerriero, San Giorgio, è il preferito da Dario Franceschini mentre il ministro degli Affari europei Vincenzo Amendola non poteva non scegliere proprio il patrono d’Europa, San Benedetto da Norcia.

Il sondaggio della rivista dei frati di Assisi conferma non solo l’eterogeneità dell’attuale governo ma anche il retroterra “popolare” che molti di loro si portano dentro, nonostante l’alta carica istituzionale ricoperta. La rivista ‘San Francesco’ da ottobre celebra, per un intero anno, il primo centenario dalla sua fondazione. Il 2 ottobre il collegio degli scrittori sarà ricevuto in udienza da Papa Francesco.

(di Manuela Tulli/ANSA)