Renzi contro Conte: “Il vaccino sia obbligatorio”

Matteo Renzi, durante una trsmissione di Porta a Porta, sullo sfondo il premier Giuseppe Conte.
Matteo Renzi, durante una trasmissione di Porta a Porta, sullo sfondo il premier Giuseppe Conte.. ANSA/FABIO FRUSTACI

ROMA. – L’obbligo di vaccinarsi contro il Covid è diventato terreno di polemica politica anche all’interno degli alleati di governo. La posizione del premier Giuseppe Conte che domenica scorsa da Ceglie Messapica aveva spiegato di non ritenere che il vaccino “debba essere obbligatorio”, ma che invece deve essere messo a disposizione, ha suscitato la reazione di Italia Viva.

“Se davvero arriveremo al vaccino contro il Covid questo vaccino dovrà essere obbligatorio per tutti. Obbligatorio, non facoltativo. Obbligatorio! Per questo, la nostra deputata Lisa Noja e altri amici hanno lanciato una raccolta di firme affinché più persone possibili facciano pressione sul Governo perché non ci sia nessun passo indietro per strizzare l’occhio ai NoVax. Siamo stati chiusi in casa per mesi e se arriva il vaccino lasciamo libertà di scelta? Non scherziamo! Qui trovate il link per aderire alla raccolta firme”, ha scritto sulla sua E-news il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

“Ma davvero dopo tutto quello che abbiamo passato, dopo almeno 35 mila vittime, dopo l’enorme costo sociale ed economico che stiamo affrontando, qualcuno propone che, quando arriverà, il vaccino per il COVID19 non sia obbligatorio per tutti? Vogliamo un altro lockdown? Ancora spazio ai novax?”, ha aggiunto Luciano Nobili, deputato di Italia Viva.

“Sarebbe un incubo, ha ragione Matteo Renzi. Firmiamo tutti la petizione di Italia Viva per il vaccino Covid obbligatorio per tutti”. Anche la ministra per le Pari Opportunità e per la Famiglia, Elena Bonetti, rilancia sui social la campagna avviata dal suo partito, Italia Viva, per chiedere l’obbligatorietà dell’eventuale vaccino contro il coronavirus.

“Il nostro Paese – scrive – è all’avanguardia nella ricerca, possiamo dimostrare di esserlo anche nella generosità e nella cura reciproca. Il vaccino anti-Covid è il modo che abbiamo per continuare a prenderci cura degli altri e a proteggere le persone che amiamo”.

“Si è liberi di vaccinarsi o meno, a patto che non si procuri un danno diretto ad altre persone”. E’ questo il criterio giuridico che va tenuto presente e che può giustificare l’obbligatorietà del futuro vaccino anti-Covid, secondo Amedeo Santosuosso, professore di diritto, scienza e nuove tecnologie presso l’Università degli studi di Pavia.

“Siamo liberi di non vaccinarci, a patto di non causare un danno diretto alle altre persone. Se si vuole avere l’opportunità di andare a lavorare, e quindi di svolgere attività a contatto con altri a rischio di esposizione, l’obbligatorietà del vaccino è giustificata sia dal punto di vista giuridico che etico”, rileva il giurista.

Quando sarà disponibile il vaccino anti-Covid, ci saranno molti aspetti da valutare, tra cui “il tipo di vaccino, la dose, le regole di somministrazione e la sua sicurezza – continua Santosuosso -, ma il criterio da tenere presente è sempre quello di evitare il danno diretto ad altri”.

In passato le polemiche con i gruppi No-vax vertevano sull’obbligatorietà dei vaccini nei bambini, ma nel caso del Covid-19 il tema riguarda gli adulti, “di cui si presuppone la ragionevolezza – conclude Santosuosso – Si può essere liberi, a patto di non esporre a rischi le altre persone”.

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