Borse ripartono con fiducia Germania, bene Milano

Un operatore di spalle guarda gli schermi con gli andamenti dei valori. di Milano
U/n operaqtore guarda gli schermi nella sala operativa della Borsa di Milano. (ANSA)

MILANO. – Inatteso boom della fiducia degli investitori in Germania. Mercato dell’auto che riparte in Cina. Ottimismo sulle trattative Usa-Cina e anche sui nuovi stimoli all’economia statunitense lanciati da Trump. Solo buone notizie per i mercati e le Borse occidentali, che hanno risposto con rialzi diffusi. Anche molto consistenti, con Milano cresciuta di quasi il 3% e l’indice S&P 500 che a New York torna vicino ai massimi storici di febbraio.

Chiara in particolare la ripartenza di  tutte le Borse europee, con Milano è stata la migliore: l’indice Ftse Mib ha chiuso in aumento del 2,84% a 20.209 punti dopo aver toccato un massimo a quota 20.293, e l’Ftse All share in crescita del 2,60% a quota 22.061. Molto bene anche Parigi salita del 2,41% finale e Francoforte del 2,04%, mentre Londra è rimasta più cauta, concludendo comunque in crescita dell’1,68%.

I mercati azionari si sono mossi dapprima sull’ottimismo nato dai dati di vendita di auto in Cina, che seguono di pochi giorni quelle registrati in Giappone, e hanno spinto i titoli del comparto in Asia, tanto che sulla piazza di Tokyo hanno corso Subaru (+8,7%), Honda (+6,3%) e Toyota (+3,9%).

Poi la vera spinta è arrivata dallo sprint della fiducia degli investitori in Germania con l’indice Zew che è salito in agosto a 71,5 punti dai 59,3 di luglio e nettamente sopra la stima media degli analisti, che credevano a un calo a quota 56.

I dirigente dell’istituto Zew che rileva i dati, davvero sorprendenti, hanno spiegato che “le speranze di una rapida ripresa economica hanno continuato a crescere, ma la valutazione della situazione attuale sta migliorando molto più lentamente”. Nei diversi settori e comparti dell’economia tedesca gli analisti “prevedono una ripresa diffusa, soprattutto nei settori interni. Ma le stime sugli utili sono ancora molto basse sia per il settore bancario sia per quello assicurativo”.

Il clima generale per un giorno è stato comunque ottimo, così in Piazza Affari ha corso il Banco Bpm che ha chiuso in crescita del 6,9%, seguito da Pirelli (+6,2%), Fineco (+6%) e Mediobanca, salita del 5,9% finale a 7,23 euro dopo un massimo oltre quota 7,3. Piazzetta Cuccia ha trascinato al rialzo tutto il settore (Unicredit +4,8%) dopo le ricostruzioni che vedono Del Vecchio pronto a salire ancora nell’azionariato con l’atteso via libera da parte della Bce. Molto bene anche Fca (+5,2%) sulla spinta  del settore auto.

Ovviamente ha aiutato lo spread tra Btp e Bund, che ha chiuso sotto quota 142, con il rendimento del decennale italiano allo 0,939%. In realtà sui titoli di Stato europei qualche tensione si è registrata, ma i rendimenti sono saliti più sui bond tedeschi che su quelli italiani, così lo scarto tra i due prodotti si è ridotto.

La seduta è stata sostenuta anche da Wall street, che guarda alla firma di Donald Trump ai nuovi incentivi per sostenere l’economia durante la crisi Covid-19, con aiuti ai disoccupati, rinvio delle tasse sul lavoro e stop ai pagamenti dei prestiti studenteschi. In attesa che il Congresso si accordi sul pacchetto di stimoli molto più ampio che necessita di un’intesa con i Democratici.

Euro e dollaro rimangono stabili, mentre l’oro è sceso sotto la soglia dei duemila dollari l’oncia con cali di quasi il 4%, in vista proprio delle nuove misure Usa in sostegno all’economia.

La fiducia della giornata, che ha guardato anche ai dati di contrazione dei ricoveri da Covid negli Usa nonostante la forza della pandemia e ai segnali dalla Russia sulla distribuzione di un vaccino, è stata confermata dal prezzo del petrolio, in leggero rialzo a New York con il Wti sopra quota 42 dollari al barile.

(di Alfonso Neri/ANSA)

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