Mattarella: “Non ignorare rigurgiti di intolleranza”

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una foto d'archivio.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una foto d'archivio. (Ufficio Stampa Quirinale)

FIRENZE. – Fa leva sull’immane sofferenza inflitta dall’eccidio nazista di Sant’Anna di Stazzema – 560 vittime tra la popolazione nella rappresaglia del 12 agosto 1944 – un nuovo, netto, fermo, richiamo alla politica e ai cittadini, da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, contro l’odio razziale, l’intolleranza, la violenza.

Il Presidente Mattarella ha affidato il suo appello a un messaggio inviato per i 76 anni dalla strage. Nel testo mette in guardia dai pericoli di ricadute nefaste e non esita a indicare i rigurgiti di sopraffazione che sovente serpeggiano nella società attuale. Atteggiamenti verso cui la vicenda tragica di S.Anna deve volgersi come richiamo incessante alle coscienze e come caposaldo di libertà e democrazia.

“Il 12 agosto di 76 anni fa le frazioni di Stazzema divennero teatro dell’oltraggio più disumano: l’eccidio di centinaia e centinaia di civili inermi, soprattutto donne, bambini, anziani, rifugiati – ricorda Sergio Mattarella -. Fu una delle stragi più efferate compiute nel Paese durante l’occupazione nazista per i numeri spaventosi, per la crudeltà con cui le SS si accanirono sui corpi privi di vita”.

“Sulla base di quei valori di umanità che i nazisti e i fascisti loro collaboratori volevano annientare – sottolinea il Capo dello Stato – è stata conquistata la Liberazione e costruita la democrazia. Per questo Sant’Anna è divenuta sacrario e simbolo della nostra vita civile, dei diritti inviolabili della persona, del senso di giustizia a cui nessuna società deve rinunciare e che la Costituzione repubblicana ci indica come impegno collettivo costante”.

“La volontà di potenza – fa poi riflettere Mattarella – può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico. Quanti sottovalutano la violenza alla fine se ne rendono complici. Non vanno ignorati rigurgiti di intolleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre società e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalità inedite. La memoria degli eventi più tragici e dolorosi della nostra storia costituisce richiamo incessante per le coscienze”.

E alla necessità della memoria come dovere e mezzo per difendere la democrazia, si appellano anche i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico. Dunque, su Sant’Anna verte una linea precisa, invalicabile che esige impegno preciso.

“Il passato non deve tornare, nemmeno in forme moderne”, ha affermato il ministro per gli Affari Europei, Vincenzo Amendola, che ha tenuto un’orazione davanti ai superstiti in cui ha marcato che “il fondamento dell’Ue è nei luoghi come Sant’Anna di Stazzema, che hanno visto la tragedia dei nazionalismi, dell’uomo contro l’uomo. L’Ue trova origine qui. Solo chi ha conosciuto la guerra riesce a non adoperare un linguaggio di contrapposizione”.

Commosso Enrico Pieri, presidente dei Martiri di S.Anna, il quale ha invitato le istituzioni “a mantenere alta l’attenzione per la memoria”, mentre il sindaco di Stazzema Maurizio Verona annuncia adesioni alla raccolta di firme per la proposta di legge contro il ritorno della propaganda fascista. “Ormai – dice – ovunque vediamo gadget che richiamano il fascismo. Negli stadi, nei palazzetti dello sport, nelle strade, sui muri”, “nel linguaggio e nei toni. Per troppi anni abbiamo sottovalutato”.

(di Michele Giuntini/ANSA)

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