Imprese investono ma la digitalizzazione è lontana

Sviluppatore di software al lavoro davanti al computer.
Sviluppatore di software al lavoro davanti al computer. (ANSA)

ROMA. – Poco più di tre imprese su cento, in Italia, hanno raggiunto la maturità digitale e usano in maniera integrata le diverse tecnologie, ma una grande maggioranza investe in digitalizzazione, oltre il 77%.

L’Istat analizza  i dati sulle aziende con almeno dieci addetti nel periodo 2016-2018 nel rapporto “Digitalizzazione e tecnologia nelle imprese italiane” e racconta un sistema economico dove la maggior parte delle imprese utilizza ancora “un numero limitato di tecnologie, dando priorità agli investimenti infrastrutturali” come cloud, fibra ottica e   gestionali rispetto alle tecnologie applicative.

Solo un’impresa su sei ha sperimentato almeno una tecnología chiave tra Internet delle cose, realtà aumentata o virtuale, analisi dei Big Data, automazione avanzata, simulazione e stampa 3D e circa una su dieci è attiva sulle piattaforme digitali.

Per il futuro l’Istat registra come, “anche prima della crisi Covid-19, le imprese italiane non mostravano di essere pronte a un cambio di passo nei processi di trasformazione digitale”.

Maggiore dinamismo c’è nelle aziende più grandi, sopra i 250 addetti, dove prevede di accelerare gli investimenti in Iot, robotica e Big Data un’impresa su due. Le realtà di maggiori dimensioni sono anche quelle con una quota maggiore di aziende digitalmente “mature” (il 22%, insieme alle imprese del Nord Ovest, il 4,7%, e a quelle dell’industria, il 5,2%).

E sono quelle che guardano con minore preoccupazione alle prospettive della digitalizzazione sull’occupazione, mentre le più “pessimiste” sono le imprese sotto i 20 addetti.

In generale, le attese dell’occupazione per il trienio 2019-2021, contraddicono l’ipotesi, accreditata anche dall’Ocse, che i lavori più routinari siano i più sostituibili e quindi i più a rischio rispetto a quelli creativi. Le prospettive migliori sarebbero infatti per le mansioni tecnico-operative, quelle manuali non specializzate e quelle di interazione e comunicazione.

Le maggiori difficoltà contraddistinguerebbero, al contrario, le mansioni potenzialmente più creative come quelle professionali specializzate e quelle manuali specializzate.