Mire denuncia: “Discriminati gli italiani iscritti all’Aire”

Mire, Iscritti all'Aire discriminati

ROMA- Italiani residente all’estero discriminati? È quanto afferma in un comunicato Il “Movimento Italiani Residenti all’Estero” (MIRE). In una nota stampa, infatti, assicura che il governo italiano ha un comportamento discriminatorio rispetto ai connazionali residenti all’estero. Stando al Mire, con il decreto prorogato fino al 7 settembre, si impedirebbe il rientro in Italia degli iscritti all’Aire. La proibizione risponderebbe ad una presunta misura precauzionale prodotto del diffondersi della Covid-19.

“Dallo scorso 7 Agosto – scrive il Mire nel comunicato – con l’entrata in vigore del nuovo DPCM, le misure precauzionali sono state prorogate fino al 7 settembre e perciò continua ad essere vietato l’ingresso in Italia alle persone che, nei 14 giorni antecedenti, hanno soggiornato o sono transitate per uno dei seguenti Paesi: Armenia, Bahrain, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia (per Kosovo, Montenegro e Serbia il divieto si applica dal 16 luglio, per tutti gli altri Paesi dell’elenco il divieto si applica dal 9 luglio)”.

Precisa che  “l’unica eccezione è fatta solo per cittadini italiani di uno Stato UE, di un Paese firmatario dell’accordo di Schengen, del Regno Unito, di Andorra, del Principato di Monaco, della Repubblica di San Marino o dello Stato della Città del Vaticano, a condizione che siano residenti anagraficamente in Italia da una data anteriore al 9 luglio 2020”.
Quindi, prosegue il comunicato, “da febbraio ci siamo abituati a considerare il Covid 19 come il nemico da abbattere, ma quando a questo aggiungiamo della burocrazia poco lineare, la situazione non può che precipitare”.

Mire, connazionali discriminati

Il Mire sostiene che “questo nuovo DPCM, per ostacolare l’espandersi dei contagi da Covid-19, nega un diritto: quello degli italiani residenti all’estero di fare rientro in patria, un diritto strettamente legato alla cittadinanza che non può essere negato. La vicenda è paradossale e riguarda persone che, a fronte di una stessa cittadinanza, stanno ricevendo un diverso trattamento”.

MIRE commenta che “non si riesce a capire il motivo per cui un cittadino italiano iscritto all’Aire, pur seguendo le stesse procedure e regole di altri cittadini italiani (non Aire), non possa tornare nel proprio Paese. In merito a queste triste vicenda, ci si chiede perché il Sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo, con delega per gli italiani all’estero (eletto nella circoscrizione estera) non abbia fatto nessuna interrogazione parlamentare al Ministro Speranza”.
A conclusione del comunicato, il Mire sostiene che “sono gli stessi italiani residenti all’estero che lo hanno votato come rappresentante e tutore dei loro diritti ad essere penalizzati. Dobbiamo dedurre quindi che l’On. Merlo si trovi d’accordo con questo ultimo DPCM e che ci siano Italiani di Serie A e di Serie B e che tutto questo dipenda dalla iscrizione o meno alle liste dell’AIRE”.

Redazione Madrid

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