Venezuela, Requesens agli arresti domiciliari dopo due anni di carcere

Il deputato Juan Requesens agli arresti domiciliari

CARACAS – Il deputato Juan Requesens non è tornato in libertà. È agli arresti domiciliari. In altre parole, gli è stato concesso di lasciare la tetra cella nella quale era detenuto per recarsi ai propri alloggi. Ma non potrà uscire e, almeno in teoria, neanche potrà ricevere visite. Comunque sia, il deputato Juan Requesens, dopo due anni, torna a casa. Il politico 31enne, militante di “Primero Justicia”, era stato arrestato per ordine del presidente della Repubblica, Nicolás Maduro. È accusato di complotto e di essere uno dei responsabili  del fallito attentato del 4 agosto del 2018. Il capo dello Stato assisteva ad una parata militare quando due “droni” carichi di esplosivo erano intercettati prima che potessero raggiungere il palco principale ed esplodere.

Il caso del deputato Juan Requesens ebbe immediatamente gli onori della cronaca in quanto il Governo, il 7 agosto del 2018, ne ordinò l’arresto nonostante l’immunità parlamentare, violando le più elementari regole di un paese democratico. E mostrando il suo aspetto autocratico.

– Mi hanno liberato… – le prime parole del giovane politico una volta fuori dal carcere; parole immediatamente corrette:

–  … sto di nuovo in casa.

Il caso di Requesens, tra ritardi, differimenti, proroghe e dilazioni era entrato ormai in una fase di immobilismo. Senza che l’accusa presentasse le prove, senza che i tribunali emettessero una sentenza, il politico si era trasformato in ostaggio del governo.  Neanche gli interventi di personaggi di spicco di paesi democratici, l’interessamento di Michell Bachelet e le pressioni degli organismi internazionali erano riusciti a convincere il governo sull’opportunità di liberare Requesens.

Spagna tra le prime nazioni a pronunciarsi

La Spagna è stata tra le prime nazioni a pronunciarsi sulla decisione del Governo Maduro di concedere gli arresti domiciliari al giovane deputato.

“Spagna si rallegra per la liberazione di Juan Requesens – commenta il Ministero degli Esteri spagnolo in un tweet -. E continua a sostenere la necessità di una soluzione politica negoziata che sfoci in elezioni. Questa soluzione comporta necessariamente la libertà di tutti i prigionieri politici e il rispetto dei Diritti Umani in Venezuela”.

Da sottolineare che la decisione di concedere gli arresti domiciliari a Juan Requesens avviene quando si è alle porte di un nuovo processo elettorale dal quale l’Opposizione si è auto-esclusa. Mentre il Governo cerca di trasmettere l’immagine di un paese democratico, l’Opposizione insiste nel sostenere che non vi sono le condizioni per realizzare elezioni libere e democratiche.