Referendum: sui social esplode il NO di Elena Visconti

Io voto No, dall'account Twitter di Elena Visconti.
Io voto No, dall'account Twitter di Elena Visconti.

ROMA. – E’ divenuto un caso sui social il successo della vignettista anonima che, con lo pseudonimo di Elena Visconti, sta sostenendo la campagna per il No al referendum sul taglio dei parlamentari. I suoi disegni sul profilo Twitter @elevisconti sono stati rilanciati spesso dalla Fondazione Einaudi e hanno avuto un boom di condivisioni.

Dietro lo pseudononimo di Elena Visconti si cela, come racconta lei stessa all’Ansa, un’autodidatta del disegno a china che anche nel nome richiama l’anonima per eccellenza, la scrittrice Elena Ferrante e il vignettista Osho, anch’egli anonimo agli esordi. Le vignette ritraggono sempre un personaggio femminile – la stessa Elena Visconti – che in vari atteggiamenti, pose ed espressioni, dal pensoso al giulivo, motiva con frasi nette il suo No (“sia chiaro: il no al taglio ai parlamentari, è anche un no al populismo, all’antipolitica, alla demagogia e alla cialtroneria”).

Una figura femminile che allude a Valentina di Crepax, ma più matura, con un volto più espressivo che rammenta quello dell’attrice Laura Morante.

– Valentina è per me un mito – dice -. Quando ero piccola trovai in soffitta un vecchio libro, “diario di Valentina”, forse era dei miei genitori. Lo lessi tutto, di nascosto. Fu come scoprire un mondo. Invece non avevo mai pensato a Laura Morante, me lo fa notare lei adesso e credo che abbia ragione: Bianca è uno dei miei film preferiti.

Elena Visconti racconta come è compara dal nulla su twitter ad aprile:

-Durante il lockdown ho avuto finalmente il tempo per fare una cosa che avevo sempre desiderato: imparare a disegnare la figura umana. Ho guardato su youtube alcuni tutorial e ho iniziato. Può farlo chiunque e non credo di essere brava. Dovendo vivere bloccata a casa ho pensato che poteva essere liberatorio parlare in pubblico proprio tramite i disegni, come in piazza, sui social. Così li ho messi su Twitter, che si è rivelato essere particolarmente adatto. –

La vignettista autodidatta ammette che non immaginava tale successo sui social:

– Però devo dire che quando prendi una posizione netta, in cui credi, su un argomento popolare, hai più possibilità di essere osservata o condivisa. A giugno ho disegnato anche per esprimermi contro l’assurdo abbattimento delle statue e contro l’imbrattamento di quella di Montanelli; anche in quel caso parecchi mi hanno condivisa, anche per criticarmi, o più semplicemente per odiarmi.

Quanto al prosieguo della campagna non ha dubbi:

– Continuerò questa battaglia con l’unico mezzo che ho: il disegno. Purtroppo però una campagna referendaria non si può fare solo su twitter e questa è una cosa terribile perché la rende disperata ma forse proprio per questo bellissima. Vale la pena di combatterla.

Il suo pseudonimo allude ad Elena Ferrante. C’è un nesso?

-C’è un nesso ma le posso assicurare che non sono Elena Ferrante.

Rivelerà la sua identità come ha fatto Osho?

-Considero Osho un genio della comicità. Detto questo, per ora mi diverto così.

(Giovanni Innamorati/ANSA)