“Willy un esempio”, il ricordo di Mattarella

La fiaccolata in ricordo di Willy.
La fiaccolata in ricordo di Willy. Paliano 9 settembre 2020 ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – “Siamo sconvolti per la morte di Willy, pestato a morte per aver difeso un amico contro la violenza. Il suo volto sorridente resterà come un’icona di amicizia e di solidarietà, che richiama i compiti educativi e formativi della scuola e dell’intera nostra comunità”.

Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato il giovane ammazzato di botte una settimana fa parlando a Vo’ in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico. “La scuola, la cultura, il confronto continuo – ha aggiunto – sono anche antidoti al virus della violenza e dell’intolleranza, che può infettare anch’esso la comunità se viene ridotta l’attenzione”.

Per questo “occorre spiegare il massimo impegno per contrastare chi pratica una violenza vile e brutale che più volte si è manifestata anche nei giorni scorsi. Chi la predica o la eccita nei social”.

Accelera intanto l’indagine della Procura di Velletri. Gli inquirenti continuano ad ascoltare testimoni, molti dei quali presentatisi spontaneamente, con l’obiettivo di individuare altre persone coinvolte nella rissa poi sfociata nel tragico pestaggio del 21enne di origini capoverdiane. In questo ambito chi indaga punta a circoscrivere le posizioni e al momento il lavoro si starebbe concentrando su almeno 3 tre persone che avrebbero avuto un ruolo “attivo”.

Al setaccio chat e telefonate, in particolare le due che i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, accusati di omicidio volontario assieme a Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, hanno ricevuto da un loro amico che li allertava della lite in corso e del fatto che la situazione nella zona della movida si stava “surriscaldando”. Alla luce delle verifiche incrociate su una serie di testimonianze, gli inquirenti potrebbero procedere alla formale iscrizione nel registro di altri indagati ai quali potrebbe essere contestato il favoreggiamento o, addirittura, il concorso.

Parallelamente a questa attività, i pm di Velletri hanno disposto una serie di accertamenti tecnici scientifici. I magistrati hanno delegato una attività istruttoria anche per l’auto, un suv Audi, a bordo della quale la notte tra il 5 e il 6 ottobre era presenti i fratelli Bianchi. I carabinieri svolgeranno verifiche sull’auto posta sotto sequestro nelle ore immediatamente successive ai fatti.

L’obiettivo degli inquirenti è individuare all’interno del suv la presenza di tracce ematiche riconducibili alla vittima ma anche biologiche legate al fatto che i Bianchi, parlando con il gip, hanno affermato che si trovavano nella “zona del cimitero” per consumare un rapporto sessuale con delle ragazze di cui però non hanno fornito il nome. Forse già domani, infine, il difensore dei due “gemelli” Bianchi formalizzerà l’istanza al tribunale del Riesame che potrebbe fissare l’udienza nei prossimi giorni.

Oggi l’avvocato Massimiliano Pica si è recato in carcere, a Rebibbia, per incontrare i suoi assistiti. “Sono provati”, si è limitato ad affermare il penalista. I due, assieme a Pincarelli, hanno chiesto di potere essere trasferiti nel reparto “protetto” del penitenziario romano per paura di eventuali ritorsioni da parte di altri detenuti.

(di Marco Maffettone/ANSA)