González Laya: “Elezioni in Venezuela dovranno essere democratiche e trasparenti”

Arancha González Laya, ministro degli Esteri spagnolo
Arancha González Laya in una foto di archivio

MADRID – Il ministro degli Esteri spagnolo, Arancha González Laya lo reitera una volta ancora. Le elezioni parlamentarie del 6 dicembre dovranno essere democratiche, trasparenti e libere.

– Se in Venezuela si apre uno spazio, per piccolo che esso sia, per la celebrazione di elezioni democratiche, il governo spagnolo le sosterrà – ha affermato il ministro  González Laya. La diplomatica spagnola ha tenuto a sottolineare che questa è una “conditio sine qua non”.

González Laya, riunione informativa con Borrell

Il responsabile della politica estera dell’UE, Josep Borrell, ha reso noto che il “Grupo Internacional de Contacto” è stato convocato per il giorno 17 settembre.

Dal canto suo, la responsabile della diplomazia spagnola ha informato che nel corso del “Summit”, l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica  di Sicurezza, informerà i presenti circa gli “sforzi realizzati dall’Unione Europea per favorire il dialogo” tra il governo del presidente Maduro e l’Opposizione. L’obiettivo è raggiungere un accordo che “permetta la realizzazione delle elezioni parlamentarie con garanzie democratiche”·.

E mentre gli organismi internazionali, Unione Europea “in primis”, non risparmiano sforzi per assicurare che in Venezuela ci siano elezioni parlamentari libere, democratiche e, soprattutto, trasparenti; Indira Alfonzo Izaguirre, presidente del Consiglio Nazionale Elettorale, dopo l’aggiornamento delle liste elettorali, ha informato che saranno 20 milioni 710mil 421 i venezuelani che potranno esercitare il diritto di voto nelle legislative del prossimo 6 dicembre. Izaguirre ha ricordato che i partiti iscritti sono 107. Questi, nei prossimi giorni, saranno convocati a “sessioni informative sul processo elettorale che riguarderanno anche la scelta di posizione del simbolo sulla scheda elettorale”.

Izaguirre ha anche spiegato che l’organismo che presiede sta ancora “esaminando proposte per la sostituzione o la modifica di candidature” di alcune formazioni politiche.

Il 5 settembre scorso, la presidente del Cne aveva annunciato che, in occasione delle elezioni parlamentari, si erano iscritti 14mila 400 candidati. Il voto del prossimo 6 dicembre riguarda il rinnovo per cinque anni dell’Assemblea nazionale. Ovvero del Parlamento, unico bastione dominato dall’Opposizione.

Redazione Madrid

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