Comunali: parità nei capoluoghi, otto al ballottaggio

Spoglio delle schede elettorali in un seggio di Roma,
Spoglio delle schede elettorali in un seggio di Roma, 21 Settembre 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Le elezioni comunali si risolvono in una sostanziale parità tra centrodestra e centrosinistra, almeno nei capoluoghi dove è stato eletto il sindaco al primo turno, cioè appena 5 su 18. In attesa dei ballottaggi in programma tra quindici giorni, il centrodestra si conferma a Venezia con Luigi Brugnaro e conquista Macerata, dove Sandro Parcaroli succede a Romano Carancini.

Il centrosinistra, invece, trionfa a Trani, Mantova e Trento, rispettivamente con la riconferma di Amedeo Bottaro e Mattia Palazzi e l’elezione di Franco Ianeselli, che prende il posto di Alessandro Andreatta.

A bocca asciutta il Movimento 5 Stelle le cui uniche speranze sono affidate a Matera ed Andria, dove il loro candidato potrebbe correre per il ballottaggio. A Fermo si conferma Paolo Calcinaro, candidato di alcune liste civiche che porta a casa oltre 10 mila voti in più rispetto ai suoi concorrenti di centrosinistra, centrodestra e M5S.

I comuni capoluogo che andranno al ballottaggio, salvo clamorosi colpi di scena, sono Chieti, Matera, Crotone, Reggio Calabria, Lecco, Andria, Arezzo e Bolzano. A Nuoro, in Sardegna, si voterà il 25 e 26 ottobre, mentre ad Agrigento ed Enna, in Sicilia, il 4 e 5. Sono risultate non valide, per il mancato raggiungimento del quorum dei votanti, le elezioni a Bisenti (Te), Melito di Porto Salvo (Rc) e Lesina (Fg).

Entusiasta il segretario del Pd, Nicola Zingaretti. “Siamo molto fiduciosi e anche soddisfatti dei primi dati che confermano una forza espansiva del campo del centrosinistra e dentro questo campo una forza decisiva del Pd anche grazie a buone candidature per la sindacatura – dice -. Solo qualche ora di riposo poi si riparte e saremo a fianco delle candidature a sindaco per i ballottaggi, per concludere una sfida amministrativa”.

Spinge per le “aggregazioni locali” il leader dei 5 Stelle, Luigi di Maio. “Noi sui territori dobbiamo essere in grado di aggregare e non di escludere – afferma -. In queste ore c’è chi alle comunali ha provato a mettere insieme delle coalizioni e ora sta andando ai ballotaggi. I cittadini italiani votando hanno dato un segnale premiando chi ha provato ad aggregarsi”.

L’alleanza Pd-M5S si dimostra vincente a Faenza, dove Massimo Isola ha avuto la meglio sul candidato del centrodestra Paolo Cavina. Nel cosiddetto ‘laboratorio Campania’, Pd-M5S vincono al primo turno a Caivano e finiscono al ballottaggio a Giugliano e Pomigliano d’Arco.

Dei 1.176 comuni andati al voto, c’è anche Laives, amministrazione dell’Alto Adige che quattro anni fa suscitò l’interesse nazionale per l’elezione del candidato frutto dell’alleanza centrodestra-M5S-Svp. Oggi Christian Bianchi è stato confermato alla guida dell’amministrazione, questa volta però senza i voti dei pentastellati che non erano più in coalizione.

Nel Pisano, invece, votazione plebiscitaria per la sindaca uscente di Orciano Pisano, piccolo centro sulle colline della Val di Cecina. Giuliana Menci, espressione di una lista civica di ispirazione di centrodestra, si appresta a cominciare il suo terzo mandato dopo aver ottenuto il 96% dei consensi (315 dei 328 voti espressi dagli elettori).

Imola, reduce dallo sgretolamento della giunta M5S, torna al Pd con Marco Panieri che ha battuto il candidato di centrodestra Daniele Marchetti, consigliere regionale e fedelissimo di Matteo Salvini. A Rocchetta Sant’Antonio, piccolo comune del Foggiano, il nuovo sindaco è stato scelto con appena 4 voti di scarto, mentre a Scilla, nel Reggino, Pasquale Ciccone torna alla guida del comune di cui era primo cittadino prima dello scioglimento per infiltrazioni mafiose. Per lui addirittura il 97% dei consensi.

(di Domenico Palesse/ANSA)

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