Coronavirus in Italia: salgono i contagi. Speranza: “Verso test rapidi nelle scuole”

Ragazzi all'ingresso di scuola s Codogno.
Ragazzi all'ingresso di scuola s Codogno. ANSA / MATTEO BAZZI

ROMA. – Tornano a salire i contagi per Covid 19 nel giorno in cui si registra il record di tamponi: oltre 103 mila in 24 ore, mai così tanti dall’inizio dell’emergenza. E il ministro della Salute Roberto Speranza annuncia al question time alla Camera che i test rapidi per l’individuazione dei positivi al virus arriveranno a breve nelle scuole, dopo i risultati “incoraggianti” ottenuti negli aeroporti da quanto è stato disposto il tampone obbligatorio per chi arriva dalle aree considerate più a rischio.

Non solo. L’annosa questione delle mascherine, sottolinea, è stata “affrontata e superata” una volta per tutte: “l’Italia oggi non è più in balia del mercato internazionale perché ha messo in piedi una produzione pubblica di 30 milioni di pezzi al giorno”.

Il bollettino giornaliero del ministero della Salute registra dunque una nuova crescita dei contagiati, con un incremento di 1.640 casi, 250 circa più di martedì, per un totale dall’inizio dell’emergenza di 302.537. Ed è ancora la Campania, per la seconda volta in una settimana, ad avere l’incremento più alto, con 248 casi, seguita dalla Lombardia (+196) e dal Lazio (+195).

Sul dato ‘pesa’ però il numero di tamponi: 103.696, mai così tanti da febbraio e oltre 16mila più di martedì. Un record che potrebbe essere infranto presto dopo quanto affermato da Speranza in Parlamento: “i test sono un tema strategico per affrontare i prossimi mesi. Abbiamo rafforzato le nostre capacita, con oltre 100mila tamponi al giorno e prevediamo di aumentare tale numero”.

Il bollettino del ministero conferma poi quello che è il trend delle ultime settimane, l’aumento costante degli attualmente positivi e, di conseguenza, dei ricoverati in terapia intensiva e nei reparti ordinari. Oggi sono 46.114 i malati, 625 in più in 24 ore, con 5 pazienti in più nelle rianimazioni, che portano il totale a 239, e 54 in più negli altri reparti (per un totale di 2.604).

In aumento rispetto a ieri anche il numero delle vittime, 20 in un giorno mentre martedì erano state 14. Ecco perché Speranza alla Camera è tornato a ripetere che “ancora per alcuni mesi dovremo assolutamente resistere” senza abbassare la guardia. E in quest’ottica la capacità di diagnosticare nel più breve tempo possibile i positivi è un fattore fondamentale.

“Il tema dei test è assolutamente strategico per affrontare i prossimi mesi” dice il ministro. Per questo “la valutazione del ministero della Salute è di iniziare ad utilizzare” i test rapidi “anche fuori dagli aeroporti, e quindi il tema delle scuole va esattamente in questa direzione”.

C’è poi un’altra novità che riguarda i più giovani. “C’è la possibilità di riscontrare il virus semplicemente attraverso l’analisi della saliva in modo non invasivo, cosa che renderebbe chiaramente tale strumento più idoneo per i più piccoli – spiega il ministro – ma abbiamo bisogno che il processo di validazione da parte delle autorità competenti possa completarsi”.

In attesa della validazione, il governo lavora anche al rafforzamento dell’intero sistema sanitario, altro elemento fondamentale per contrastare efficacemente il virus. Il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha incontrato le regioni per cominciare ad attuare l’articolo 2 del Dl rilancio, quello che prevede un piano per il potenziamento della rete ospedaliera.

Per il 2020 ci sono a disposizione quasi 1,5 miliardi di cui 54 milioni sono per le 4 strutture mobili ognuna delle quali con 75 posti di terapia intensiva per un totale di 300 da dislocare in caso di emergenza in determinare aree già individuate dalle regioni. Spetta ai governatori presentare i piani, che poi dovranno essere attuati dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri.

Nel governo torna invece a riaprirsi lo scontro sulla presenza dei tifosi negli stadi, una questione sulla quale il mondo del calcio sta facendo pressioni da settimane. Al viceministro della Salute Pierpaolo Sileri che ipotizza di poter arrivare “ad un terzo della capienza” e dunque, nel caso dell’Olimpico dove domenica è in programma Roma-Juventus, alla presenza di “20-25mila tifosi” ha risposto a muso duro lo stesso Speranza, forte anche dell’opinione nettamente contraria del Cts. “La priorità sono le scuole e non gli stadi”.

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