Agente che uccise Breonna solo negligente, è rivolta

Manifestanti indossano magliette con il volto stampato di Breonna Taylor protestano in Washington. attend the 'Commitment March: Get Your Knee Off Our Necks', at the Lincoln Memorial in Washington, durante il 57esimo anniversario della marcia di Martin Luther King.
Manifestanti indossano magliette con il volto stampato di Breonna Taylor protestano in Washington. attend the 'Commitment March: Get Your Knee Off Our Necks', at the Lincoln Memorial in Washington, durante il 57esimo anniversario della marcia di Martin Luther King. EPA/GAMAL DIAB

NEW YORK.  – Un solo agente incriminato per la morte di Breonna Taylor, l’afroamericana uccisa nella sua abitazione lo scorso marzo e divenuta uno dei volti del Black Lives Matter.

Un’incriminazione per condotta negligente e pericolosa, per la quale rischia se condannato fino a 15 anni di carcere, non per l’uccisione della ragazza 26 enne. Gli altri due poliziotti che accompagnavano Brett Hankinson non sono stati accusati. La decisione del gran giurì lascia l’amaro in bocca dopo 100 giorni di proteste nelle strade di tutta America.

E scatena in molti la rabbia: a Louisville, nel Kentucky dove Tayler è stata uccisa, i manifestanti invadono le strade e si scontrano con la polizia. Nella città è previsto scattare il coprifuoco alle 21 ora locale: è stato deciso in anticipo dal sindaco per cercare di stemperare gli animi ed evitare una notte di violenza. Ma sono molte le città americane dove sono in corso proteste per chiedere giustizia per Breonna Taylor.

Era marzo quando gli agenti hanno fatto irruzione in piena notte nell’abitazione della ragazza, che stava dormendo con il suo fidanzato. Non avendo capito cosa stava accadendo e non avendo riconosciuto che si trattava della polizia, il compagno di Taylor – Kenneth Walker – ha sparato e colpito a una gamba uno degli agenti. I tre poliziotti hanno risposto sparando 32 colpi, molti dei quali hanno raggiunto e ucciso Taylor. Per il grand giurì la reazione degli agenti era giustificata perché Walker ha sparato per primo.

La decisione del gran giurì è “offensiva”, dice Ben Crump, il legale della famiglia Taylor. Kamala Harris, la candidata democratica alla vicepresidenza, ammette di non aver avuto modo di leggere la decisione ma afferma: “Non c’è dubbio che la famiglia di Breonna Taylor meritava giustizia ieri, la merita oggi e la meriterà domani”, afferma.

I legali di uno dei tre agenti coinvolti nel caso sono soddisfatti.  “La morte di Breonna Taylor  è una tragedia. Ma gli agenti non hanno agito in modo non professionale. Hanno svolto il loro compito e non hanno infranto la legge”, spiega Kent Wicker, legale di Jonathan Mattingly, uno degli agenti coinvolti nel caso. Nell’annunciare la decisione del gran giurì il procuratore del Kentucky, Daniel Cameron, ammette che molte persone non saranno soddisfatte dal risultato.

Cameron spiega che Mattingly e l’agente Myles Cosgrove – colui che ha sparato il colpo definitivo che ha ucciso la ragazza –  “secondo la legge del Kentucky erano giustificati all’uso della forza per proteggersi. Questa giustificazione ci impedisce di perseguirli per la morte di Taylor”.

Brett Hankison invece è stato incriminato per negligenza, ovvero per l’aver sparato in direzione di un appartamento nelle vicinanze mettendo a rischio la vita di altre persone.

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