Ibrahimovic ha Covid, “mi ha sfidato, pessima idea”

Ibrahimovic colpísce di testa il pallone in mezzo agli avversari.
Ibrahimovic colpísce di testa il pallone in mezzo agli avversari. (ANSA)

MILANO. – “Il Covid ha avuto il coraggio di sfidarmi. Pessima idea”: il coronavirus ha colpito Zlatan Ibrahimovic. La voce che si rincorreva dal mattino si è trasformata in notizia ufficiale nel primo pomeriggio, a poco più di cinque ore dall’impegno del Milan in Europa League contro il Bodo/Glimt.

Lo svedese è risultato positivo nel giro di tamponi gestito dalla Uefa a cui si è sottoposta la squadra dopo che Leo Duarte aveva scoperto di essere contagiato attraverso il tampone di martedì. Il centravanti, 39 anni il 3 ottobre, al momento è completamente asintomatico.

Lo conferma lui stesso con un post su Instagram: “Sono risultati negativo al Covid ieri e positivo oggi. Nessun sintomo né nulla. Il Covid ha avuto il coraggio di sfidarmi. Pessima idea”.

“Informate le autorità sanitarie competenti, il giocatore è stato prontamente posto in quarantena a domicilio – si limita a rendere noto il club -. Tutti gli altri tamponi effettuati sul gruppo squadra sono risultati negativi”.

Ovviamente Ibrahimovic non è stato incluso fra i convocati (fuori anche Paquetà) per la sfida di San Siro, dove al suo posto dovrebbe fare il suo debutto Lorenzo Colombo, 18 anni, meno della metà del campione che dovrà sostituire.

La noticia della positività al coronavirus ha portato non poca preoccupazione a Milanello, dove il gigante di Malmoe era tornato in grande forma dopo un’estate trascorsa in barca anche in Sardegna, e una trattativa serrata per il rinnovo del contratto.

Con tre gol nelle prime due partite, il centravanti si era subito ripreso il ruolo di leader tecnico ed emotivo della squadra di Stefano Pioli, finendo per paragonarsi a Benjamin Button, il personaggio fantastico che con il passare degli anni ringiovanisce.

Ora deve però fare i conti con il coronavirus, che in questi mesi ha già fermato diversi calciatori di Serie A, pochi dei quali hanno avuto sintomi evidenti e una scia di problema fisici. Comunque dovrà osservare una quarantena di 14 giorni, poi dovrà essere la Ats a dichiararlo guarito, in seguito a due tamponi consecutivi con esito negativo a distanza di 48 ore. Quindi il calciatore, da protocollo, dovrà sottoporsi a una serie di esami per riprendere l’attività agonistica.

Se la malattia evolverà in modo non aggressivo, e dovessero bastare un paio di settimane o poco più anche per Ibrahimovic, complice la pausa per le nazionali, finirebbe per saltare soltanto tre o quattro partite: l’eventuale ultimo turno di qualificazione di Europa League e due o tre gare di campionato. L’orizzonte potrebbe essere il derby con l’Inter del 17 ottobre.

Con il coronavirus, però, non si possono fare prognosi come per gli infortuni. Anche se c’è chi, come Gary Lineker, è convinto che a rischiare di più non sia il malato ma lo sgradito ospite. “I miei pensieri – ha twittato l’ex calciatore inglese con la sua consueta ironia – sono per il virus in questo momento difficile”.

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