Coronavirus in Italia: salgono i casi e il numero di vittime

Folla sul lungomare Caracciolo a Napoli 'riaperto'
Folla sul lungomare Caracciolo a Napoli. 27 aprile 2020. ANSA/ CIRO FUSCO

ROMA. – In un’Italia quasi incredula per la crescita dei contagi da coronavirus che si mantiene costante, ma non fuori controllo come in gran parte d’Europa, si apre la partita del calcio allo stadio, che già divide i governatori ed è destinata a non finire presto.

I presidenti delle Regioni si riuniscono nella loro Conferenza e auspicano una riapertura agli eventi sportivi dal vivo – pallone in primis – con pubblico fino al 25% della capienza degli impianti. Ben oltre i mille spettatori visti nei primi incontri di serie A. Il Lazio di Nicola Zingaretti, contrario, si sfila, e il suo delegato abbandona la Conferenza.

Il ministro della Salute Roberto Speranza si schiera come previsto con i prudenti. “La scuola è una priorità assoluta. Non credo, lo dico con tutto il rispetto e da grande tifoso, che gli stadi abbiano la stessa priorità”, dice ammettendo la nostalgia per le partite della Roma da vedere all’Olimpico con il figlio.

Linea della massima sicurezza anche dagli esperti. “Pensare di mettere al primo posto l’apertura degli stadi oltre la misura data vuol dire mettere a rischio il vantaggio che abbiamo accumulato”, avverte Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani.

Il Comitato tecnico scientifico per il momento non si pronuncia, si riunirà la prossima settimana per esaminare la proposta delle Regioni, ma il coordinatore Agostino Miozzo giorni fa ha definito “una follia” gli oltre mille spettatori. Il fronte dei governatori secondo alcune fonti sarebbe compatto sugli eventi sportivi con mascherine e distanziamento per il pubblico, con l’eccezione di peso del Lazio, guidato dal leader del Pd e ormai principale sostegno del governo Conte.

Ma secondo fonti dell’esecutivo anche altre regioni sarebbero contrarie a una maggiore presenza di gente sugli spalti. Zingaretti per rendere chiaro il concetto firma un’ordinanza in base alla quale per Roma-Juventus del 27 settembre e per Lazio-Inter del 4 ottobre – due partitissime – l’accesso allo stadio Olimpico sarà consentito ad un massimo di 1.000 persone.

Nel frattempo, se il trend dei casi di Covid 19 continuerà a salire, nel Lazio potrebbe scattare l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. E’ una delle ipotesi al vaglio della Regione nel caso in cui la situazione dovesse peggiorare.

Oggi si sono registrati 230 casi nel Lazio, 148 dei quali nella sola Roma. Di fronte all’aumento dei contagi intanto la Campania sceglie l’obbligo di mascherina anche all’aperto: l’ordinanza di De Luca vale fino al 4 ottobre. Provvedimenti analoghi sono già stati presi ieri a Genova per i quartieri centrali, a Latina e provincia e da domani anche a Foggia, di fronte all’incremento degli infetti.

Nell’elastico tra aperture e chiusure il Piemonte sta invece mettendo a punto una ordinanza per aumentare il pubblico ammesso nei cinema e nei teatri, fermo ora a 200 posti.

I dati del ministero della Salute indicano una risalita dei contagi – 1.786 nuovi positivi con il nuovo record di tamponi, oltre 108 mila – e il numero più alto di vittime in 24 ore da cinque giorni, ben 23. Dieci di queste si registrano in Lombardia. “Da 8 settimane consecutive i numeri confermano la crescita costante della curva epidemica e delle ospedalizzazioni”, rileva la Fondazione Gimbe.

A preoccupare gli esperti è la riapertura delle scuole in altre 5 regioni, con due milioni di studenti tornati in classe in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. E un campanello d’allarme suona al ministero dello Sviluppo a Roma, dove un positivo porta all’evacuazione del personale dalla sede centrale.

(di Luca Laviola/ANSA)

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