Corsie vuote, fra due anni nella Sanità un buco di 10mila specialisti

Personale sanitario realizza tamponi nella 'Casa della Salute' ASL Roma 1.
Personale sanitario realizza tamponi nella 'Casa della Salute' ASL Roma 1. ANSA/GIUSEPPE LAMI

ROMA. – Il blocco del turnover, l”imbuto’ fra i laureati in medicina e i posti nelle scuole di specializzazione, il ricorso massiccio ai pensionamenti che potrebbe ulteriormente aggravarsi a causa del Covid-19 rischiano di svuotare le corsie degli ospedali, con decine di migliaia di medici specialisti in meno rispetto al fabbisogno.

L’allarme è dell’Anaao Assomed, il sindacato dei medici dirigenti, messo nero su bianco in uno studio che prevede da qui al 2023 un buco che va da poco più di 10mila ad addirittura 24mila unità. “Abbiamo deciso – spiega il Segretario Anaao Assomed, Carlo Palermo coautore dello studio – di riproporre ed aggiornare lo studio effettuato nel 2018 sulle risorse professionali e sulle possibili soluzioni alla luce dell’andamento della curva pensionistica, dell’attuale programmazione di ingressi nei Corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e nelle Scuole di Specializzazione, dei nuovi scenari ipotizzabili dopo il primo picco legato alla pandemia di Covid-19 nel nostro Paese”.

Nel quinquennio 2019-2023, spiegano gli esperti, sono previsti 32.501 pensionamenti, a fronte di soli 22.328 nuovi specialisti che opteranno per il Ssn (il 66% del totale annuale secondo le stime Anaao), con un ammanco di 10.173 specialisti. “Quello sopra descritto è lo “scenario base”, quello ottimale – sottolinea il sindacato -. Ma è possibile, come detto, anche uno scenario più sfavorevole.

Infatti, tenendo conto che esiste già una carenza di 6.225 medici specialisti rispetto al 2009, che potrebbero essere necessari ulteriori 4.000 specialisti per far fronte all’attivazione di nuovi posti letto per l’emergenza da Covid-19, e che le uscite potrebbero aumentare per anticipi pensionistici, l’ammanco potrebbe salire alla vertiginosa cifra di circa 24mila specialisti nel 2023″.

Una prima soluzione, suggerisce Palermo, è nell’aumento delle borse di studio. “Chiediamo – incalza – un finanziamento “una tantum” di ulteriori 11.800 contratti di formazione specialistica da distribuire sui concorsi 2021 e 2022, per mettere una pietra tombale sull’imbuto formativo in un biennio. Il costo stimato sarebbe complessivamente di circa 1,3 miliardi di euro da spalmare in base alla durata in anni della formazione: una spesa straordinaria per un progetto straordinario”.

La soluzione vede d’accordo la Fnomceo, la federazione degli ordini dei medici. “Giusto l’allarme – afferma il presidente Filippo Anelli -. A ogni laurea in medicina corrisponda una borsa”.