Cambio ai vertici del Circolo Pd di Madrid

Sagome in ombra sul simbolo del Pd sul fondo
Francesco Cuccuini (a destra) insieme al Segretario Generale del Circolo Pd di Madrid, Michele Testoni

MADRID – Cambio ai vertici del Circolo PD di Madrid “Sandro Pertini”. La sconfitta del “NO” al referendum costituzionale e una profonda riflessione hanno portato alle dimissioni di Francesco Cuccuini, Presidente del “Circolo”. In una lunga lettera, che riproduciamo integralmente, Cuccuini esprime i dubbi e le perplessità scaturiti dall’analisi dei risultati del Referendum. Anche le delusioni e i disagi. La sua decisione è espressione di coerenza e onestà intellettuale, soprattutto saldezza d’ideali.

“Cari Amici,

il contesto dell’ultimo referendum è stato radicalmente diverso in Italia rispetto a quello dei cittadini italiani residenti nel resto del mondo.

Se in patria tutte le principali forze politiche, con maggiore o minore entusiasmo e con maggiori o minori dissensi e polemiche interne, erano tutte apertamente schierate sul SÌ, nella Circoscrizione Estero era proprio il NO ad essere sostenuto con forza dalla quasi totalità dei parlamentari, (tutti ad eccezione di Simone Billi, deputato leghista eletto nella Ripartizione Europa). Ciò è avvenuto perché gli effetti del taglio dei seggi sono molto più pesanti per i cittadini fuori dai confini rispetto a chi risiede in Italia: ad esempio, per chi vive in Europa, al Senato resterà un solo e unico seggio, entrerà solo la prima lista e il candidato più votato all’interno di essa, a rappresentare milioni di italiani, con idee politiche e interessi diversi, sparsi in tutto il continente.

Per  questi motivi la gran parte dell’attivismo italiano all’estero si era schierata per il NO, in particolare il mondo del centrosinistra, ma non solo, (penso anche ad esempio a tutto il MAIE in America, a Forza Italia, o perfino alla deputata Elisa Siragusa eletta in Europa tra le fila del M5S, o a cariche non politiche), dal 2018 quando fu proposto questo taglio: dai massimi organi di rappresentanza come il CGIE o i parlamentari, arrivando fino ai circoli di più partiti, passando per alcuni giornali italiani all’estero, ma anche tutti i nostri dirigenti, segretari, fino ai militanti e alle cariche più piccole, me compreso. Risultato: Con un’affluenza come al solito molto bassa, l’80% dei votanti all’estero ha approvato la riforma, percentuale addirittura superiore a quella vista in Italia.

Mi auguro, se non altro, che visto che il taglio ci obbliga a mettere finalmente mano a legge elettorale e sistema della Circoscrizione Estero, si sfrutti per lo meno l’opportunità che si apre per risolvere certi problemi gravi di fondo che conosciamo bene e sui quali il PD Europa ha sempre fatto tante proposte inascoltate, in modo da non essere più considerati “la circoscrizione dei brogli“.

Detto questo, mi chiedo: al netto delle condizioni proibitive in cui si è svolta la campagna elettorale e ai nostri problemi di coordinamento, può passare inosservata una situazione che vede schierarsi quasi tutti gli eletti e rappresentanti di vario genere da una parte e quasi tutti gli elettori dall’altra? Se nei palazzi di Camera e Senato si sfiora l’unanimità di NO e invece nella Circoscrizione Estero reale, quella dei cittadini, si sfiora l’unanimità di SÌ, se 8 votanti italiani nel mondo su 10 non sentono minimamente il grave attacco ai loro diritti civili denunciato da chi è stato eletto fuori dall’Italia, è rappresentativa la Circoscrizione Estero? Ha senso una circoscrizione così? Il nostro impegno politico oltreconfine è solo, come temo, un’attività autoreferenziale? A me pare di sì.

Quello che si fa e si dice all’estero resta in gran parte fra gli “addetti ai lavori”, il Popolo né lo conosce, né lo giudica, né gli interessa, magari nota solo ciò che non funziona. Possiamo permetterci il lusso di un impegno autoreferenziale? Mi spiace, non io, non la mia generazione sempre più precaria che, in Italia come qui in Spagna, magari dopo aver tanto studiato con molti sacrifici, finisce a lavorare in un McDonald’s o in un call center per riuscire a pagare a malapena l’affitto, (quando riesce a lavorare). Dramma a cui non vedo mai dare alcuna priorità. In ogni caso il risultato che contraddice in blocco la linea di tutto quello che in Italia chiameremmo “l’apparato”, parla da solo.

Non ritengo i parlamentari eletti all’estero schieratisi coraggiosamente per il NO, né altre cariche rilevanti, politiche e non, responsabili personalmente della disfatta del voto. Rinnovo loro la gratitudine per l’impegno quotidiano, specie alla deputata PD Europa Angela Schirò che a differenza di altri non ha cambiato casacca da un giorno all’altro per seguire, coi nostri voti, le avventure personali di un leader. Ma qualunque sia il motivo, una batosta di queste proporzioni imporrebbe ai vertici, politicamente e moralmente, una rinuncia, un sacrificio personale che dimostri ai cittadini empatia, purezza e necessità di rimettersi in sintonia con la nostra gente, sorprendendo con uno spessore morale maggiore di quanto si creda della nostra classe politica all’estero: prendere atto dello scollamento totale tra Popolo e rappresentanti presentando le proprie dimissioni. Invece in nessuna forza politica, in nessuna Ripartizione, nessuno ai piani alti si assume la responsabilità di essere stati smentiti 80 a 20. Anzi, mentre scrivo, c’è un eletto in Oceania passato a IV a cui ora permettiamo di rientrare nel PD come niente fosse! Che credibilità rimane?

Allora nella mia irrilevanza, nella mia insignificanza, nella mia piccolezza, lo faccio io per loro quel gesto. Se il trionfo del SÌ è stato anche contro la classe politica, farò in modo che almeno la minuscola, infinitesimale e sconosciuta parte di “classe politica” che rappresento rispetti il voto del Popolo: mi dimetto da Presidente del Circolo Sandro Pertini del Partito Democratico di Madrid. Ringrazio con tutto il cuore e mando un caloroso abbraccio a tutte le persone iscritte al mio Circolo che hanno sempre creduto in me e mi hanno sempre fatto sentire in famiglia, così come a tutti i militanti e le cariche del Circolo PD Rita Levi Montalcini di Barcellona che hanno condiviso molte battaglie insieme a noi, ma anche a tutta la rete dei Circoli europei.

Rinnovo la mia totale fiducia e appoggio sia nei confronti di Michele Testoni, Segretario del mio Circolo di Madrid, sia del Segretario della Federazione dei Circoli Spagnoli Pietro Mariani. Sono certo che sapranno portare avanti l’ottimo lavoro.

Con affetto,

Francesco Cuccuini”

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