Zeno, un bambino di quattro mesi, abbandonato per povertà. Trovati i genitori

Una piazza di Verona durante la pandemia covid-19.
Una piazza di Verona durante la pandemia covid-19. ANSA/FILIPPO VENEZIA

VERONA. – Potrebbe esserci la paura di un futuro troppo incerto e la povertà dietro l’abbandono del piccolo Zeno, il bimbo di 4 mesi – così chiamato dagli agenti che lo hanno trovato in strada – abbandonato a Verona da una coppia di giovani romeni, la madre 34 anni e il padre 30.

Sono stati i Carabinieri a rintracciarli, su segnalazione di una loro connazionale. Il bimbo, lasciato verso la mezzanotte di mercoledì in via Chioda, quartiere Golosine, sta bene. E’ ancora nella pediatria dell’Ospedale della Donna e del Bambino a Borgo Trento. Nei prossimi giorni i servizi sociali del Comune di Verona provvederanno al suo affidamento. Per lui sono già arrivate decine di richieste di adozione.

Il padre e la madre dovranno rispondere dell’accusa di abbandono di persone minori o incapaci aggravato in quanto commesso dal genitore. Gli investigatori li hanno deferiti alla Procura di Verona. Il bimbo, loro primo figlio, era nato a luglio. I due vivono una precaria situazione economica, e inizialmente avevano ricevuto aiuto da una conoscente. Ma la pesante indigenza, forse aggravata anche dall’epidemia, e lo sconforto per questa situazione li avrebbe probabilmente indotti alla scelta di abbandonare il bambino.

Solo una serie di circostanze fortunate ha impedito un esito più tragico del loro gesto. Sono stati individuati grazie alla segnalazione della connazionale che li ospitava. La donna, rientrata dal lavoro ed appreso del ritrovamento di un bebè sul marciapiede di via Chioda, non vedendo in casa il bambino ha sospettato dei due ragazzi, e ha chiamato il 112.

I Carabinieri hanno potuto accertare che i due 30enni romeni sono effettivamente i genitori del piccolo, e che loro sarebbe la responsabilità dell’abbandono. Si cerca di comprendere cosa li abbia indotti a farlo, se la disperazione per la loro indigenza economica o se vi sono motivi di altra natura.

“Sono importanti le buone notizie sulla salute del bambino, ma è altrettanto commovente il grande cuore dei veronesi che, come tutti noi, scossi da questo episodio ci stanno scrivendo e telefonando disposti ad accogliere il piccolo” ha detto l’assessore ai Servizi sociali, Daniela Maellare.

L’Autorità giudiziaria è titolare della decisione sul futuro del piccolo Zeno: fra le opzioni, l’affidamento ai Servizi sociali, o l’avvio del percorso di adozione. Nel primo caso, il Comune inserirà il neonato in una comunità di tipo familiare, dove vengono accolti bimbi con meno di 8 anni in piccoli gruppi.

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