I deputati Gelmini e Crippa positivi, virus spinge il voto online

Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, con i capigruppo Anna Maria Bernini (D) e Mariastella Gelmini (S), al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale.
Il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, con i capigruppo Anna Maria Bernini (D) e Mariastella Gelmini (S), al termine dell'incontro con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al Quirinale. ANSA/ETTORE FERRARI

ROMA. – La lista dei parlamentari positivi al coronavirus si allunga ogni giorno. Gli ultimi a rivelare di aver contratto la malattia sono stati i capigruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle Davide Crippa, di Forza Italia Mariastella Gelmini, e di Fdi Francesco Lollobrigida.

La pandemia ha colpito anche Palazzo Madama, che un paio di settimane fa ha interrotto i lavori per un giorno, dopo che sono risultati positivi due senatori M5s. Si affaccia dunque con sempre più insistenza l’ipotesi di permettere ai parlamentari malati di votare da casa, on line.

I partiti sono divisi, però. Nella maggioranza è scettica Italia Viva, mentre l’opposizione è tutta contraria. Per i capigruppo di centrodestra “la Costituzione e i regolamenti parlamentari non si devono piegare e modificare per una emergenza momentanea”.

Finora le assenze per covid non hanno provocato particolari emergenze anche se, a inizio settimana, qualche timore c’è stato quando si è affrontato il voto sullo scostamento di bilancio, che richiedeva la maggioranza assoluta. La Camera ha aperto un canale istituzionale per affrontare la questione.

“La prossima settimana – ha spiegato il presidente di Montecitorio Roberto Fico – la Giunta del regolamento discuterà di come la Camera deve lavorare in emergenza, a partire dal tema del voto a distanza”. Si inizierà con le audizioni: saranno chiamati esperti informatici e giuristi. Da parte di Fico c’è disponibilità: “Abbiamo il dovere di garantire il funzionamento del Parlamento”.

Spingono il deputato Pd Stefano Ceccanti, che ha raccolto 114 firme per una proposta di riforma regolamentare che permetta ai parlamentari di partecipare a distanza ai lavori, e il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S): “Spero che si arrivi a risultati concreti”.

A Palazzo Madama il dibattito è più lento. Ancora il tema non è all’ordine del giorno della Giunta per il regolamento. Per ora un aggiornamento in chiave Covid è stato fatto sulla possibilità di riconoscere in missione o congedo i senatori positivi o in quarantena cautelare, tranne per le votazioni a maggioranza assoluta. Intanto, dalla prossima settimana, la Camera avvierà test rapidi per deputati, funzionari e giornalisti, per uno screening sulla diffusione del Covid.

(di Gianpaolo Grassi/ANSA)