Giro: assalto a ultime vette, ma prima altri tamponi

Il ciclista portoguese Portuguese Joao Almeida in maglia rosa alza lo sguardo per vedere lo spettacolo aerobatico delle "Frecce tricolori" 'Frecce Tricolori' prima della 15/a tappa del Giro dall'aeroporto militare Rivolto, vicino Udine.
Il ciclista portoguese Portuguese Joao Almeida in maglia rosa alza lo sguardo per vedere lo spettacolo aerobatico delle "Frecce tricolori" 'Frecce Tricolori' prima della 15/a tappa del Giro dall'aeroporto militare Rivolto, vicino Udine. EPA/LUCA ZENNARO

ROMA. – Altro stop e nuova tornata di tamponi al 103/o Giro d’Italia di ciclismo, che ripartirà domani con la disputa della 16/a tappa, da Udine a San Daniele del Friuli (Udine), lunga 229 chilometri.

Gli esiti dei nuovi test anti-Covid-19 sono attesissimi da staff e corridori, perché rappresentano l’ultimo, vero scoglio nel cammino verso Milano.

Tutti col fiato sospeso, soprattutto gli atleti che hanno ambizioni di classifica e che nutrono concrete speranze di indossare la maglia rosa, o comunque di salire sul podio di questa pazza, strana corsa organizzata in autunno.

Un percorso molto mosso domani attende i corridori, che saliranno e scenderanno quasi senza soluzione di continuità dalle Prealpi Giulie. Saranno sei i Gran premi della montagna di media difficoltà, il più alto dei quali è stato posto al culmine della salita della Madonnina del Domm, a 949 metri sul livello del mare.

Non sarà una passeggiata; anche perché, quella che verrà è la tappa che precede nell’ordine la scalata verso Madonna di Campiglio, quindi (giovedì) il passaggio sullo Stelvio, se il meteo lo permetterà. Insomma, il bello debe ancora venire in questo Giro dominato da volti nuovi, giovani e ambiziosi: Joao Almeida ieri è rimasto in maglia rosa per soli 15″, dopo essere andato in apnea sulla salita verso Piancavallo; l’olandese Wilco Kelderman è pronto a salire sul trono, potendo contare anche sull’appoggio di una squadra forte e solida come la Sunweb.

E poi, c’è l’incognita britannica rappresentata da Tao Geoghegan Hart, che ieri ha colto un importante successo di tappa, lanciando un messaggio alla corsa rosa.

Segnali di difficoltà, invece, arrivano da “Casa Italia”, con Vincenzo Nibali e Domenico Pozzovivo staccati ieri sull’ultima salita e giunti sul traguardo rispettivamente a 1’36” e 1’54” dal vincitore. Pessimi presagi per i portacolori italiani, specchio di un movimento che fatica a decollare, se si escludono gli exploit di Filippo Ganna, vincitore delle due tappe a cronometro e di una in linea.

“Io, però, ci credo ancora nel podio – ha confessato Pozzovivo -: ci apprestiamo a entrare nell’ultima settimana, ci attendono tappe durissime, percorsi che possono avvantaggiarmi. Penso di possedere la giusta esperienza per dosare le energie. In una corsa di tre settimane può sempre accadere di tutto. Oggi ho pensato a riposarmi, resto concentrato: d’ora in avanti affronterò ogni tappa come fosse l’ultima”.

Ieri il lucano era atteso a Piancavallo dove, nel 2017, era riuscito a fare la differenza rispetto ad altri corridori più quotati. Ieri, invece, fin dalle prime rampe dell’ultima ascesa, Pozzovivo è apparso un difficoltà, come del resto ha poi confermato il distacco dal vincitore all’arrivo.

Però, mancano ancora diversi chilometri a Milano, dove domenica è previsto l’epilogo, e le salite da “spianare” sono tante: Monte Bondone, Madonna di Campiglio, Stelvio, Lago di Cancano, Colle dell’Agnello, Izoard, Monginevro, Sestriére, possono fare la differenza e rilanciare le ambizioni del “Pozzo” che attualmente in classifica accusa 3’50” di ritardo dalla maglia rosa Almeida e meno di 1′ dal podio.

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