Comites Caracas: “Il B1, discriminante ed assurdo”

CARACAS – Un requisito “discriminante ed assurdo”. Così ha definito il presidente del Comites di Caracas, Ugo Di Martino, l’obbligo del B1 anche a quei cittadini stranieri che, coniugati con italiani, richiedono la cittadinanza italiana.

Il presidente del Comites di Caracas, in un’e-mail inviata tra gli altri al sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo; al Direttore Generale per gli italiani all’estero, Luigi Maria Vignali; all’Ambasciatore d’Italia in Venezuela, Placido Vigo e al Console Generale d’Italia in Venezuela, Nicola Occhipinti, ha segnalato che i coniugati con cittadini italiani “hanno diritto per Legge alla Cittadinanza del Coniuge, parlino o meno l’Italiano”.

“Comprendiamo che a richiesta del precedente Ministro degli Interni – si legge nell’e-mail -, si sia introdotta la richiesta del B1 agli Immigrati, che per ragioni ovvie di Integrazione, di lavoro, etc. debbano parlare un minimo di Italiano, ma No a degli aventi diritto”.

Ugo di Martino, dopo aver affermato d’essere sempre stato a favore della divulgazione della Lingua e della Cultura Italiana, ha commentato che obbligare “degli aventi diritto, a spendere soldi per un corso di lingua e per presentare un esame nei momenti di crisi attuali ci sembra oltremodo assurdo”.

“Il Diritto è Diritto – sottolinea -, se la Legge dice che un Cittadino Straniero coniugato con un Cittadino Italiano da almeno 3 anni, può richiedere la Cittadinanza Italiana, non possono esserci ulteriori provvedimenti ingiusti a riguardo. Il nostro Paese – prosegue – è simbolo di Democrazia e Legalità nel Mondo. Spero che l’attuale Governo ed i nostri Senatori e Deputati eletti nelle Circoscrizioni Estere, lavorino per un eventuale Decreto-legge che modifichi questa pretesa, secondo noi illegale, nei confronti di aventi diritto”.

L’e-mail conclude:

“Come estrema alternativa a quanto da noi proposto, pensiamo che nel momento dell’introduzione presso le Autorità (Questure, Consolati o chi per loro) dei documenti necessari e della richiesta di Cittadinanza, al richiedente non venga negata la richiesta, ma venga informato che prima del Giuramento gli verranno formulate poche domande sulla Costituzione, sulla Cultura e sulla Lingua Italiana”.

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