Dopo lockdown è boom nuove sostanze psicoattive

Prodotti alimentari a base di cannabis.
Via libera alla cannabis a tavola, boom da taralli a birra. (ANSA)

ROMA. – Cresce il consumo di sostanze psicoattive nel post-lockdown: sono 33 quelle nuove identificate in 5 mesi dallo Snap, il Sistema nazionale di allerta precoce coordinato dall’Istituto superiore di sanità. Il dato è stato rilevato grazie a 137 segnalazioni di sequestri in Italia realizzati dalle forze dell’ordine tra maggio e ottobre 2020.

Si tratta di un numero triplicato rispetto allo stesso periodo del 2019, tenendo presente che nel corso del lockdown non ci sono state segnalazioni. A questi dati si aggiunge la segnalazione del Centro antiveleni della Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia che ha evidenziato un crescente numero di intossicazioni, sempre connesse alla circolazione di nuove sostanze psicoattive in Italia.

Da marzo 2020 a oggi ci sono stati 16 casi di intossicazione in Italia, rispetto ai 4 dello stesso periodo del 2019. Dal 2016 il Sistema nazionale di allerta precoce ha rilevato più di 40 casi di intossicazione acuta o decesso correlati all’assunzione delle nuove sostanze psicoattive.

Quest’anno sono stati identificati 2 nuovi cannabinoidi sintetici, il Mdmb-4en-Pinaca e il 4F-Mdmb-Pinaca, posti sotto monitoraggio intensivo in Europa a causa dei potenziali elevati rischi per salute pubblica e attualmente al vaglio dell’Expert Commitee on Drug Dependence per il controllo a livello internazionale.

Secondo il Rapporto 2020 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, negli ultimi tre anni, le Nuove sostanze psicoattive sono state rilevate per la prima volta in Europa al ritmo di circa una a settimana. Nel solo 2019 ne sono state rilevate 53.

La comparsa di nuovi oppioidi sintetici è, si legge nel Rapporto, un “esempio preoccupante della continua adattabilità del mercato”. Sempre nel 2019 sono stati rilevati per la prima volta otto nuovi oppioidi sintetici non controllati, alcuni provenienti da gruppi diversi e altri da nuovi nuovi, sollevando nuove preoccupazioni per la salute pubblica.

Secondo gli analisti europei, l’impatto iniziale della crisi dettata dal Covid-19 sui modelli di consumo di droghe è stato misto, con segni di un calo di interesse per le sostanze comunemente usate in contesti sociali (come la Mdma e la cocaina), ma un apparente aumento dell’uso di altre sostanze in alcuni gruppi (come la cannabis e le nuove benzodiazepine).

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