Violenza sulle donne: Maria e l’incubo lockdown, presa a martellate

Castrazione: Una simulazione di un'aggressione a una donna seduta a terra che si difende con le braccia alzate
Una simulazione di un'aggressione a una donna. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA. – “Non è soltanto il dolore fisico che ho provato, ma soprattutto il suo gesto non riesco ad accettare: nessun essere umano può prendere a martellate un’altra persona. Nessun essere umano può essere così crudele. E’ stata una delusione grandissima: io ero molto innamorata di lui. Mi diceva che non mi avrebbe uccisa in un colpo solo, ma mi avrebbe fatta morire un pò alla volta, picchiandomi, e da sola”.

Maria racconta la sua storia costellata di orrore e violenze, e diventata un grumo di ferocia durante la convivenza forzata col suo aguzzino durante il lockdown. Tra le lacrime Maria, nome di fantasia, racconta la vita dura di una donna 44enne, ucraina, da 15 anni residente a Napoli, dove per oltre 12 anni ha lavorato come badante. Era venuta in Italia perché anche sua madre da tempo viveva a Napoli e lavorava come badante.

Fin quando non ha incontrato un uomo, poco più grande di lei, un italiano di 50 anni, e sono andati a vivere insieme. “L’ho conosciuto nel 2018 – ricorda – tramite amici comuni, ci siamo frequentati e mi sono innamorata. Era gentile con me, lavorava come muratore. Era geloso e mi ha chiesto di lasciare il mio lavoro e di andare a vivere con lui. Ero felice, innamorata e l’ho fatto.

All’inizio sembrava andare tutto bene, poi sono cominciate le liti, era sempre geloso, mi controllava. Addirittura sono stata investita da un’auto e non mi ha permesso di andare a fare la fisioterapia. Io ho accettato perché altrimenti erano liti e botte. Una sera mi ha dato uno schiaffo così forte che mi ha fatto cadere e rompere una finestra. E così a settembre 2019 sono scappata e mi sono rifugiata da un’amica”.

Ma l’uomo, di professione muratore, si è presentato a casa dell’amica con mille promesse: “Mi ha detto che mi amava, che sarebbe cambiato e che non si sarebbe comportato più così”. Ed in effetti per circa un mese la vita di coppia è stata tranquilla nell’abitazione vicino alla stazione.

“Lui poi ha cominciato a bere ogni giorno un po’ di più ed ogni volta – ricorda Maria – diventava sempre più violento. A volte sono rimasta ore in strada aspettando che tornasse in sé, ma con il lockdown era difficile stare in strada; da mia madre non potevo andare perché lei dormiva nella casa della famiglia in cui faceva la badante e temevo che potesse picchiare anche lei. Mi sono rivolta ad una associazione e mi hanno promesso un posto in un dormitorio, ma per il Codiv era tutto pieno e dovevo aspettare…”

Con la convivenza dovuta al lockdown la situazione peggiora fin quando un giorno l’inferno diventa ancora più nero. “Mi ha colpita – dice con un filo di voce – con un martello ad un gamba. I vicini hanno sentito le urla ed hanno chiamato i carabinieri”. Un’ambulanza ha portato Maria in ospedale, dove è stata ricoverata, operata alla gamba e poi ingessata.

Al termine della degenza la sala operativa sociale del Comune di Napoli ha chiesto un posto alla Cooperativa Eva di Santa Maria di Capua Vetere, nel casertano. “Ho portato per due mesi un tutore alla gamba e proprio oggi – dice – ho fatto una risonanza magnetica di controllo. Tra un mese dovrò andarmene. Mi hanno offerto di fare gratuitamente un corso di make up lo farò. Di sicuro non voglio fare la badante, mi piacerebbe lavorare in fabbrica. Certo l’amore mi ha delusa, ma voglio ricominciare”.

Carmen Festa, responsabile del centro nel casertano, spiega che “per l’uomo è stato disposto il divieto di avvicinamento a lei e sua madre. Ed è stato avviato anche il procedimento penale visto che Maria alla fine si è decisa a denunciarlo anche se all’inizio temeva ritorsioni nei confronti della madre. Con il sostegno il Comune di Napoli grazie al progetto ‘Semi di autonomia’ Maria verrà aiutata a cercare una casa, le sarà pagato per un periodo l’affitto e le bollette ed anche dei corsi di orientamento al lavoro. E’ disillusa dall’amore, lo ripete sempre, ma ha capito che la vita può offrire anche nuove opportunità”.

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)