Salone del mobile 2021 a settembre, simbolo di ripartenza

Il presidente di Kartell e presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti (s), in occasione della conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile 2020 che si è svolta nell'aula magna dell'Università Cattolica, Milano
Il presidente di Kartell e presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti (s), in occasione della conferenza stampa di presentazione del Salone del Mobile 2020 che si è svolta nell'aula magna dell'Università Cattolica, Milano, 12 febbraio 2020. ANSA/MATTEO CORNER

MILANO. – Dopo l’ultima edizione saltata per l’emergenza coronavirus, il Salone del mobile di Milano nel 2021, quello del sessantesimo anniversario, cambia collocazione nel calendario: non si svolgerà nel classico periodo di aprile ma dal 5 al 10 settembre. Il presidente del Salone, Claudio Luti, lo ha annunciato “con sollievo dopo un lavoro di quasi due mesi”.

Ed è una scelta presa dagli organizzatori con la speranza che fra una decina di mesi il vaccino consenta di far vivere nei padiglioni della Fiera di Rho-Pero uno dei principali eventi internazionali per il mondo del design e dell’arredamento, rendendolo un momento simbolo della ripartenza italiana. “Tutti ci hanno indicato settembre come il mese più protetto. E’ la data più in sicurezza possibile, anche per il vaccino e i voli”, ha spiegato Luti, a capo di una manifestazione nata nel 1961, in grado di attirare 350mila persone fra espositori, designer, architetti, giornalisti.

“Noi a settembre di quest’anno siamo già ripartiti in sicurezza – ha notato Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera -. E lo faremo con altrettanta sicurezza nel 2021, con più strumenti e più conoscenza: con la Sea e il Politecnico di Milano stiamo sperimentando il passaporto sanitario, spero che non ce ne sia bisogno ma siamo pronti eventualmente a dare questo tipo di opportunità”.

Se annullare l’ultima edizione era inevitabile, spostare la prossima (che riunirà tutte le categorie merceologiche dell’arredamento) dalla primavera all’autunno è stata una scelta tutt’altro che semplice. Il primo semestre del 2021 resterà quindi senza appuntamenti, e il Salone proverà a colmare il vuoto con un programma digitale destinato a durare “per sempre”.

Poi a settembre il calendario sarà frenetico: subito dopo il Salone andrà in scena Homi, l’evento fieristico dedicato all’abitare, e quindi toccherà alla moda, con Mipel e Micam. Come ha ammesso Luti, “non è stato facile” spostarsi a settembre. E il suo ringraziamento è andato a Fiera e Fondazione Fiera, che “hanno trovato il modo di metterci in questo calendario affollato. Ora – ha aggiunto – dobbiamo confezionare la settimana più speciale, che coincide anche con il sessantesimo anno. Deve essere indimenticabile, speciale, un momento di rilancio per le nostre imprese, Milano e l’Italia”.

“Abbiamo lavorato non solo nell’idea del business di Fiera ma per salvaguardare le più importanti filiere della manifattura italiana in un momento in cui tutti stiamo pensando e ci stiamo impegnando sulla ripartenza: crediamo nella crescita del Paese, e il Salone sarà l’emblema da cui ripartirà l’Italia”, ha sottolineato Carlo Bonomi, presidente di Fiera Milano e di Confindustria.

Fare sistema è ora la parola d’ordine anche di tutti gli altri manager coinvolti, da Luca Palermo, nuovo ad di Fiera Milano, al presidente di Federlegno, Claudio Feltrin. A settembre 2021, ha notato Feltrin, “ci troveremo in un momento di cambio di passo fra l’era Covid e post Covid, e noi saremo la prima fiera internazionale. Sarà una grandissima occasione per dimostrare che le nostre aziende e il nostro sistema sanno cogliere l’occasione”.