Senza mascherina? No a multa, ma a scuola di regole

Persone con i volti coperti da mascherine sanitarie alla stazione Termini, Roma 1 giugno 2020.
Persone con i volti coperti da mascherine sanitarie alla stazione Termini, Roma 1 giugno 2020. ANSA/MASSIMOPERCOSSI

VERBANIA. – Niente multa, ma un percorso educativo per capire l’importanza di rispettare le misure anti-Covid e alcuni lavori socialmente utili. Verbania, la provincia più a Nord del Piemonte, sceglie di punire così i giovani che nelle scorse settimane sono stati fermati in città dalla polizia municipale per assembramenti o perché non indossavano la mascherina.

“Una scelta per stimolare e accrescere l’assunzione di responsabilità da parte dei giovani, attraverso una loro riflessione incentrata sulle possibili conseguenze di comportamenti non rispettosi delle norme di sicurezza per se e per gli altri”, spiega l’assessore comunale alle Politiche sociali, Marinella Franzetti. La delibera che trasforma le contravvenzioni in un vero e proprio progetto di recupero è stata firmata oggi dal sindaco, Silvia Marchionini.

“Abbiamo pensato che provare ad educare, al di là della punizione, sia la scelta più giusta per ragazzi minorenni, dice l’assessore Franzetti, spiegando perché l’amministrazione comunale preferisca alle sanzioni i lavori socialmente utili alla comunità cittadina. L’intenzione è quella di far capire l’importanza del distanziamento sociale e della mascherina su naso e bocca.

A decidere se pagare la multa o aderire al progetto saranno i genitori dei ragazzi pizzicati dalla polizia municipale. Il progetto, in caso di adesione, prevede una serie di incontri ai quali i minorenni dovranno partecipare. Uno con il direttore del Reparto di malattie infettive dell’azienda sanitaria locale; uno in Prefettura, sul tema delle funzioni delle competenze degli organi dello Stato; uno con la polizia municipale su lockdown, assembramenti e rispetto delle regole; uno con l’avvocato comunale sulla convivenza civile.

Tra i lavori socialmente utili, invece, la consegna dei buoni pasto e della spesa alle famiglie in difficoltà, ma anche attività pratiche al centro diurno del Comune e in collaborazione con il Consorzio servizi sociali.

(di Renato Balducci/ANSA)