Il paese di anziani: “Qui Natale sarà un cimitero”

L'indicazione stradale all'ingresso del Comune di Gorreto.
L'indicazione stradale all'ingresso del Comune di Gorreto.

GENOVA. – “Qualcuno me la dovrebbe spiegare, la genesi di questo Dpcm. E’ una str… Lo scriva, perché io l’ho scritto anche su Facebook e io non arrossisco certo. Questa è una roba che può andar bene per una metropoli ma per un comune come il mio… dai”.

Il ‘Comune come il suo’ è Gorreto (Genova), 88 abitanti, l’incidenza di anziani più alta d’Europa. E lui è il sindaco al terzo mandato, Sergio Capelli, 78 anni portati alla grande. Ed è furioso per il dpcm di Natale che inibisce gli spostamenti tra Comuni.

“Questi vecchi aspettavano il Natale per rivedere figli e nipoti – ha detto all’ANSA – e ora? che si fa? si aspetta il prossimo anno? E’ un disastro, vi dico, un disastro. Queste normative sono fatte da idioti e lo dico senza arrossire perché lo posso dimostrare. Ma lo sanno che l’Italia è fatta da 6 mila piccoli comuni?”.

O piccolissimi, come il suo. Gorreto, oltre a essere il Comune più anziano d’Europa, oltre a avere solo 88 abitanti, ha un’altra particolarità: fa parte della Città Metropolitana di Genova ma confina con Ottone (Emilia Romagna), Carrega Ligure (Piemonte) e l’ultimo brandello della provincia di Pavia. E’ insomma all’incrocio con quattro regioni diverse.

“E questi vecchi hanno figli e nipoti sparsi ovunque. E si rivedono per Natale”. Si rivedevano, si corregge il sindaco Capelli, perché questo Natale “il mio Comune sarà un cimitero” alludendo al fatto che per Natale ci saranno solo i vecchi a festeggiare, magari chiusi in casa perché fuori fa freddo.

Tra l’altro Gorreto è ‘covid free’: “Il Covid? ma sì, abbiamo avuto una famiglia di quattro persone che ha avuto quel problema ma l’abbiamo risolta in poco tempo”. Insomma quello che verrà sarà “davvero un brutto Natale. E no, non me lo chieda… io l’albero in piazza non lo faccio. Magari metterò qualche lucina così, vicino al Comune, tanto per l’atmosfera…”. E il presepe lo fa?: “Ah si, quello sì – ha concluso Capelli -. Quello sì che si fa”.

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