Dopo TikTok nuova mania Twitch, cresce in Italia

Schermata Twitch
Schermata Twitch (Credit: Vincos blog)

ROMA. – Una piattaforma dove si può trasmettere in diretta come una Tv e commentare come su un social. Dopo TikTok, la nuova casa dei Millenials e della Generazione Z è Twitch, il sito nato per mettere in contatto i videogiocatori e che complice il lockdown ha visto crescere, anche in Italia, la sua funzione di intrattenimento e gli utenti.

Sono approdati Fedez, che trascina milioni di follower, squadre di calcio come il Milan e dopo il boom della serie tv La Regina degli Scacchi, le migliori giocatrici di tutto il mondo hanno scelto Twitch per realizzare ‘live’ nei quali mostrano le loro abilità.

“In Italia la crescita si è avuta quest’anno durante il lockdown – spiega Vincenzo Cosenza, esperto di social media – Al momento, secondo dati a mia disposizione stimo che siano circa 4 milioni gli italiani che si affacciano su Twitch ogni mese. Sono soprattutto uomini (67%) e studenti (24%), interessati alla tecnologia, alla scienza e alla musica”.

Twitch è nata nel 2011 da una costola di Justin.tv, poi nel 2014 è stata acquistata da Amazon per 970 milioni di dollari. Nel mondo ha una media giornaliera di 26,5 milioni di visitatori, 2 milioni di visualizzatori medi in qualsiasi momento e oltre 6 milioni di streamer ogni mese, per un totale di 600 milioni di minuti visti nel 2019.

Negli Stati Uniti, dove ormai ha raggiunto la maturità, più di metà degli utenti ha un’età compresa tra i 18 e i 34 anni e il 14% ha meno di 18 anni. In Italia è esplosa durante la pandemia come luogo di aggregazione in rete, vista l’impossibilità di uscire.

A marzo – sempre secondo dati di Cosenza – ha totalizzato 25 milioni di visite (+25%) e insieme a TikTok è stata la piattaforma che ha incrementato maggiormente la propria utenza (rispettivamente 18,7% e 20,4%).

Twitch è una specie di YouTube dedicato ai videogiochi, con la differenza che chi ha un canale non carica video ma trasmette in diretta. Poi una chat fa parlare la community di spettatori che si aggrega attorno ad un canale. Chi lo gestisce ha diverse opportunità di monetizzazione come la pubblicità, la vendita di prodotti, le donazioni e gli abbonamenti. Come accade su altri social.

“Mi ricorda molto il tipo di aggregazione che avveniva nei bar degli anni Ottanta – sottolinea Vincenzo Cosenza – quando si formavano i capannelli attorno al campione di turno, ricurvo sul joystick di Scramble o Wonder Boy”. Ma purtroppo, avverte l’esperto, “delle sale giochi di un tempo, il social di Amazon, conserva anche quella sensazione di essere in una zona franca, destinata a pochi iniziati, dove tutto è permesso. Non è difficile imbattersi in giocatori che bestemmiano o si lanciano in dichiarazioni razziste e sessiste. Solo di recente l’azienda ha iniziato a vigilare con più costanza, anche per evitare che gli inserzionisti scappino”.

E proprio da una stretta di Twitch, che ha bannato un profilo, è nata di recente la protesta ‘No Stream Day’, uno sciopero delle trasmissioni scaturito dal malcontento degli utenti. Vista la crescita dei numeri e della popolarità, Twitch potrebbe evolvere smarcandosi “dalla nicchia del gaming, dando spazio a nuovi canali e in futuro provare ad accapararsi creator specializzati in altri settori come la moda, la cosmesi e il fitness”, conclude Cosenza, “ma la strada non sarà facile perché la competizione nel mercato è molto accesa” e vede in campo colossi come Google e Facebook.

(di Titti Santamato/ANSA)