El Porteño: la storia di due fratelli argentini che hanno successo in Italia

I fratelli Bernárdez con ill loro socio italiano in uno dei loro locali.
I fratelli Bernárdez con ill loro socio italiano in uno dei loro locali.

BUENOS AIRES. – “Non siamo mai andati all’università, purtroppo. Ma un giorno l’università ci studierà”. Con un forte accento di Buenos Aires e un accento milanese quasi impercettibile, Alejandro Bernández (49), ride ad alta voce. Ma la verità è che probabilmente  domani il suo caso diventi, negli ambienti accademici, un esempio di come un’impresa cresce e diventa un grande successo.

Insieme al fratello Sebastian (47), Alejandro sta trionfando in Italia. Dieci anni fa, con un socio italiano, Fabio Acampora, i due crearono il gruppo Dorrego – dalla tribuna Dorrego del campo di polo di Buenos Aires – e misero su a Milano “El Porteño”, un ristorante argentino totalmente diverso dagli altri sparsi nel mondo: con un’atmosfera sobria ma elegante, caratterizzata da dettagli classici, di buon gusto.

Oggi i fratelli Bernárdez sono alla guida di un’azienda che impiega 250 persone (di cui il 30% argentini) e che ha un fatturato di diversi milioni di euro all’anno. A Milano ci sono già quattro ristoranti: El Porteño Arena, El Porteño Darsena, El Porteño Prohibido e El Porteño Gourmet. Nonostante la pandemia del coronavirus che ha scosso il mondo, qualche mese fa hanno aperto un nuovo ristorante a Roma.

Nati a Villa de Mayo, a nord della provincia di Buenos Aires, Sebastian e Alejandro sono “milanesi d’adozione”, vivono nella capitale finanziaria italiana dai primi anni Novanta. Poi, prima Sebastian, un giocatore di polo, e poi Alejandro, hanno iniziato a lavorare in vari bar, uno come barista, l’altro nelle pubbliche relazioni.

I loro locali sono caratterizzati da pavimenti a mosaico, locali spaziosi già prima dell’era Covid e decorati con oggetti d’antiquariato:  mobili, frigoriferi, armadi, lampade, ma anche quadri, foto, vecchie, teglie per biscotti, sifoni, vetrine – portati dall’Argentina.

Oltre al grill (el asado), il grande protagonista che è visibile ai commensali dietro il vetro, il locale ha anche una sala privata dedicata a un tema come il polo, l’antica passione di Sebastian. Il menù non è solo carne – che può essere cucinata “all’italiana” o “all’argentina” – ma ci sono anche molti piatti argentini italianizzati. Offrono anche empanadas e “dulce de leche” (dolce di latte) di produzione propria, “alfajores” (tipici biscotti argentini ripieni) fatti in casa, una carta dei vini con l’80% di etichette argentine – 120 etichette diverse

I ristoranti dei fratelli Bernárdez, che non sono tra i più economici, sono diventati di moda. Di solito sono frequentati da personaggi famosi locali, come l’influencer  Chiara Ferragni, attori, musicisti e calciatori argentini, e personaggi come Wanda Nara e Mauro Icardi, una coppia con cui sono diventati amici.

“Questo è solo l’inizio e per quando usciremo dalla pandemia, avremo un progetto molto ambizioso: che El Porteño raggiunga le grandi città del mondo, come Parigi, Londra, New York, Los Angeles, Madrid e Dubai”.

E l’Argentina? “Ci andiamo spesso, quattro volte all’anno in tempi normali, così i bambini possono stare con i nonni, tutta la nostra famiglia è lì, ci divertiamo molto quando ci andiamo. Ci è sempre piaciuta l’idea di tornare indietro, ma pensiamo che sia un Paese difficile in cui lavorare e, data la situazione attuale, non so se sia possibile”, dicono. “Ma non lo escludiamo per il futuro: vorremmo aprire qualcosa lì, affinché la nostra storia abbia più significato.”

Angelo Di Lorenzo

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