A Natale, nei cieli, la Cometa

Il Cardinale Pietro Maffi, arcivescovo di Pisa, finissimo astronomo, nel 1896, con il libro “Nei cieli”, tracciava un quadro delle conoscenze astronomiche del tempo. E si rammaricava come nella patria di Galilei, poco si conoscesse ancora dell’astronomia. Non che ai giorni nostri la situazione sia molto migliore, nonostante le tecnologie a disposizione, specialmente nelle scuole, a causa di antidiluviani programmi ministeriali. Il celebre astronomo Giovanni Schiapparelli, ispirava questo importante trattato.

L’astronomia è la scienza che studia gli astri, ossia i corpi degli spazi celesti. Il Cardinale partiva da uno studio della terra, sia dal punto di vista fisico che matematico. Quindi si soffermava sul satellite, la Luna, fino ad allora poco studiata, dai tempi di Galileo. Poi il Sole, i Pianeti, i Satelliti. Seguivano le Stelle con il loro fascino, il mistero (allora), della loro formazione, della loro origine, del loro splendore.

Nate miliardi di anni fa, se ne vede l’esistenza oggi, dopo viaggi dei raggi luminosi di miliardi di anni, data la distanza. Ci appaiono nel cielo quando sono già spente. Dalla nostra stella, il Sole, la luce impiega 8 minuti per giungere sulla terra e 1,2 secondi dalla luna (per coprire una distanza di 385000 Km). Di stelle ce ne sono miliardi nella nostra Galassia, la Via Lattea, e di galassie ce ne sono miliardi nell’universo. Nell’universo, ma quale universo? Parlava poi il cardinale Maffi delle nebulose, delle comete e delle meteori cosmiche. Qui si fermava lo scibile scientifico-astronomico dell’epoca.

Le comete sono corpi astronomici relativamente piccoli, delle dimensioni degli asteroidi, composti di rocce e metalli e di gas ghiacciati. Dalla caratteristica e misteriosa luminosità. Questa visibilità ci riconduce a poco più di 2000 anni fa, quando la cometa accompagnò la nascita di Gesù, fra chi (pastori e greggi), gli rendeva omaggio. Nella storia infantile di ciascuno di noi ci sono le comete, che a Natale disponevamo sulla capanna di Betlemme, compiaciuti e stupiti. Erano le prime nozioni di astronomia,e, per molti, anche le ultime.

Dall’epoca in cui ha operato il Cardinale Maffi ad oggi, le conoscenze astronomiche, grazie ai potentissimi cannocchiali a disposizione, sono elevatissime. Oltre al sistema solare, le galassie, i buchi neri, la materia oscura, le onde gravitazionali, la fisica delle particelle. Al centro della Via Lattea, vi sono enormi buchi neri, grandi imbuti che ingurgitano stelle, comete, etc., e che sono impenetrabili persino alla luce e densissimi.

Stephen Hawking ha studiato a fondo i buchi neri, così come Roger Penrose, premio Nobel per la Fisica nel 2020. C’è chi dice che in fondo ai buchi neri, la materia densissima collassa, per poi ricominciare il ciclo. Comunque sia l’intelligenza umana è potentissima e raggiunge scopi lontanissimi: la durata della vita confrontata con i tempi cosmici, è nulla. Pensare che l’intelligenza umana, dalle enormi potenzialità, risiede in un corpo che dura solo qualche decina di anni, fa meditare. Poi che dire dell’universo? Originatosi 13,5 miliardi di anni fa, secondo la Teoria del Big Bang, dallo scoppio di una punta di ago di massa  densissima, a temperature elevatissime, raffreddandosi e condensando, ha originato le stelle, le galassie, i pianeti. Quando finirà l’universo? Potrebbe implodere tra 13,5 miliardi di anni, per poi rinascere, o ampliarsi all’infinito. E’ un mistero. E’ il mistero. E chi ha creato l’universo? Molti astrofisici, tra cui Hawking, credono che la sua origine sia dovuta al caso. Ma che eccezionale sarebbe questo “caso”. Come potrebbe il caso ad organizzare perfettamente le cose. L’universo ha una logica perfetta. Il corpo umano, ad esempio, è una organizzazione perfetta di funzioni, di relazioni, di intelligenze. Anche Einstein non credeva al caso, origine di tutte le cose. Questo Natale possa farci diventare un po’ più astronomi ( gli studenti ne hanno davvero bisogno!). Dobbiamo imparare ad ammirare più seriamente i prodotti della creazione, che se non fosse dovuta a Dio, sarebbe dovuta comunque a una super mente, di cui non si riesce ad individuare il possessore.

Buon Natale

Marco Guiduzzi

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