Colosseo, al via il bando per la nuova arena

Turista fotografa l'arena del Colosseo.
Turista fotografa l'arena del Colosseo. (ANSA)

ROMA. – Un grande teatro popolare, dotato delle tecnologie più avanzate, montacarichi e complesse macchine di scena per dare vita agli spettacoli più emozionanti , cacce, combattimenti, per un periodo persino battaglie navali. Voluto dai Flavi che lo inaugurarono nell’80 dopo Cristo e tirato su in soli otto anni lì dove Nerone aveva voluto per la sua Domus Aurea un grande lago, il Colosseo, o ‘Teatro di caccia’ come lo chiamavano in realtà i romani, aveva il suo fulcro proprio nell’arena di legno, un tavolato che in antico misurava 76 metri per 44 ed era ricoperto di sabbia.

Ed è da lì, dagli studi degli archeologi che negli ultimi decenni hanno lavorato ai restauri del monumento, che parte la sfida per la ricostruzione dell’arena.

Ad annunciare il nuovo step, a sorpresa con la pubblicazione del bando per la progettazione, è il ministro della cultura Franceschini fortemente legato a questo progetto, che sostiene dal 2015 quando ad avanzare l’idea fu l’archeologo Daniele Manacorda . “Sarà un arena super tecnologica e nello stesso tempo rimovibile e non invasiva”, assicura, sottolineando anzi che la partenza dei lavori è vicina, “entro il 2021”, “permetterà al pubblico di comprendere appieno l’uso e la funzione di questa icona del mondo antico”.

Tant’è, il budget è quello annunciato già tempo fa, 18,5 milioni di euro, la mission adesso è trovare il progettista o il team di progettisti a cui affidare il compito di trasformare il sogno del ministro e l’indicazione degli archeologi in realtà. Per concorrere c’è tempo fino al 1 febbraio, il testo del bando è sulla piattaforma di Invitalia, accompagnato da una corposo ‘documento di indirizzo’ messo a punto dal Parco Archeologico del Colosseo.

Una relazione storica e tecnica fitta di dettagli, alla quale si aggiunge il resoconto di tutti gli studi fatti negli ultimi decenni. Di fatto una guida per gli aspiranti progettisti e un manuale di istruzioni dal quale non si potrà derogare. “Seguiremo tutto sempre da vicino, ogni scelta dovrà essere vagliata con noi”, assicura all’ANSA il direttore del Parco Archeologico del Colosseo Alfonsina Russo.

Meraviglioso strumento di consenso, il Colosseo nei secoli , da Domiziano ai Severi, fu modificato e migliorato fino a farne una “macchina” da spettacoli, per l’epoca incredibilmente avanzata con decine di montacarichi (addirittura 60 nell’epoca dei Severi) capaci di rovesciare sulla scena contemporaneamente decine di bestie feroci.

Nelle intenzioni dei primi progettisti lo spazio dell’arena in legno era pensato per essere allagato e permettere così l’organizzazione delle naumachie, che facevano rivivere storiche battaglie navali in scala ridotta, come racconta Marziale.

Ma lo spazio dell’anfiteatro evidentemente era poco adatto a questo genere di spettacoli, per cui Domiziano decise di trasferirli in altre sedi, trasformando a sua volta l’area degli spettacoli con la realizzazione di un complesso sistema sotterraneo dal quale, grazie a diversi macchinari, scenografie e belve venivano fatte salire sul piano dell’arena.

I sotterranei erano organizzati in 15 corridoi di cui 8 paralleli a una galleria centrale e custodivano le attrezzature necessarie per i giochi, le armi e le gabbie per gli animali. Montacarichi azionati da argani erano usati per far comparire al centro dell’arena , attraverso botole e piani inclinati, gladiatori, animali e macchine sceniche. Una tecnologia che aveva bisogno largamente del lavoro umano, se si pensa appunto che all’epoca di Domiziano per muovere contemporaneamente i 28 ‘ascensori’ presenti servivano 224 persone.

Ed è proprio all’arena di Domiziano, spiega Alfonsina Russo, che si guarda negli studi per la ricostruzione. “Una grande sfida”, dice l’archeologa, convinta come il ministro che il progetto di ricostruzione offrirà al monumento da sempre più visitato d’Italia “nuove potenzialità”, oltre ad una visita più suggestiva, e alla possibilità per i visitatori di leggere appieno il monumento e di capirne i meccanismi, anche una maggiore capienza per eventi culturali “sempre di alto livello”.

L’idea, chiarisce, è quella di una struttura mobile e altamente performante “che consenta nel corso della giornata di aprire l’arena per un dialogo tra ciò che affiora e i meccanismi sottostanti”. I tempi di realizzazione si prevedono veloci. Entro la fine della primavera 2021 si dovrebbe arrivare al progetto esecutivo, all’inizio dell’estate la seconda gara per scegliere l’impresa ed entro la fine dell’anno i lavori potrebbero essere anche completati.

Così come i lavori di restauro attualmente in corso nei sotterranei, che egualmente si punta a presentare nel 2021. Quanto alle visite, sperando che si risolva presto il dramma Covid, nessun problema: anche durante i lavori, assicura il direttore, il Colosseo “resterà sempre aperto al pubblico”.

di Silvia Lambertucci (ANSA) –

Lascia un commento