Coppa America: in volo sul mare, torna Luna Rossa

Luna Rossa in navigazione.
Luna Rossa in navigazione.

ROMA. – Le vele tornano a gonfiarsi e a colorare il golfo di Hauraki, ad Aukland, storico teatro di innumerevoli sfide fra strambate e sbuffi di Eolo. All’alba di venerdì scatterà la selezione per individuare il consorcio destinato a sfidare il “defende”’ Emirates Team New Zealand che, tre anni orsono, nel mare delle Bermuda, spodestò dal trono della vela mondiale il colosso Bmw Oracle.

Gli statunitensi erano in carica da quasi un decennio, ovvero da quando scipparono il trofeo agli svizzeri di Alinghi del patron Ernesto Bertarelli. Ma la vera curiositá é per le nuove imbarcazioni ipertecnologiche, in grado di raggiungere i 50 nodi.

Il pesantissimo 7-1 rifilato dai “kiwi” al team di Larry Ellison suonò come una specie di rivalsa da parte di chi dell’America’s Cup ha fatto una ragione di vita: non è un caso che il trofeo sia tornato nell’elegante bacheca dei neozelandesi, veri maestri del match race, nel Royal Yacht Squadron.

Il 2017 è stato un anno di svolta anche per i challenger, che duellarono per l’ultima Louis Vuitton Cup, si chiamava così la selezione fra gli sfidanti. Adesso il trofeo in palio fra chi sogna e chi spera di arrivare alla finale contro i neozelandesi è la Prada Cup: chi la alzerà al cielo ha acquisito il diritto a sfidarli.

I primi due dei quattro Round Robin, che si concluderanno domenica 17 gennaio al termine delle prime sei regate, vanno dunque in scena da venerdì nelle prime ore della mattina italiana. Le ultime si disputeranno dal 22 al 24 gennaio. Dal 29 gennaio al 2 febbraio toccherà, invece, alla semifinale, programmata al meglio delle sette regate: passa l’equipaggio che vincerà quattro sfide.

La finale della Prada mCup, al meglio delle 13 regate, andrà a chi si impone in sette match race (le sfide uno-contro-uno), con inizio il 13 e chiusura – vento permettendo – il 22 febbraio.

Al via della Prada Cup ci sono tre “challenger” (niente a che vedere con i 12 team che furono in lizza a Valencia nel 2007, fra i quali tre italiani): Luna Rossa Prada Pirelli, New York Yacht Club American Magic e Ineos Team UK, che si affronteranno quattro volte ciascuno. Va avanti la squadra con il maggior numero di punti alla fine del Round Robin.

Il regolamento è vecchio e dice che, chi vuole vincere la 36/a America’s Cup, dovrà prima aggiudicarsi la Prada Cup, che venne svelata in una serata di gala a Montecarlo a fine 2018.

Archiviate le regate valide per la Prada America’s Cup World Series, adesso si comincia a fare sul serio e sarà vietato sbagliare. Gli Ac75, i monoscafi lunghi 22,86 metri, dotati di appendici (foil) lunghi oltre cinque metri ciascuna, che garantiscono velocità e spettacolo in ogni condizione di vento e di mare, sono pronti a mettersi in gioco e l’attesa degli appassionati cresce.

Luna Rossa, che sventola il guidone del Circolo della Vela Sicilia di Palermo, spera. I tempi di Azzurra di Cino Ricci sono lontani, quelli del Moro di Paul Cayerd rievocano suggestioni, ma la Luna che fu di Francesco De Angelis – oggi la guida Max Sirena – resta una curiosa seduzione.

Saranno due al giorno le regate in programma, con finestre fra le 3 e le 6 ora italiana, a eccezione delle sfide della finale, previste fra le 4 e le 6 italiane. L’intensità di vento consentita è compresa fra 6,5 e 21 nodi per i Round Robin, fra 6,5 e 23 nodi per la finale della Prada Cup. Il percorso verrà deciso ogni giorno dal Comitato di regata.

(di Adolfo Fantaccini/ANSA)