Fleurs du mal

Fleurs du mal

I fiori del male (Les Fleurs du mal) è una famosa raccolta lirica del poeta francese Charles Baudelaire. Per una sorta di curiosa assonanza – certamente non voluta – il nome si potrebbe applicare a un’interessante novità della Lego: anche se il male in questione dovrebbe essere il Coronavirus.

La Lego – arcinota per i piccoli mattoncini di plastica che ogni genitore trova sotto i piedi camminando scalzo nella notte – ha lanciato un kit per la costruzione di fiori esplicitamente mirato a un pubblico adulto bisognoso di una distrazione ossessiva mentre si trova bloccato in casa dai lockdown. Non è un gioco da bambini: il Flower Bouquet Set contiene 756 singoli elementi in plastica che possono essere assemblati per creare delle elaborate composizioni floreali.

Tra i fiori disponibili si trovano i papaveri, le bocche di leone, gli aster e le pratoline, nonché diversi tipi d’erba. Se il livello di complessità dei fiori non è sufficiente per calmare la mente, l’azienda danese propone anche un “kit bonsai” da 878 pezzi che permette di costruire i piccoli alberelli della tradizione giapponese completi di vasi a forma tradizionale. Gli alberi, sempre in plastica, possono avere foglie verdi oppure i fiori di ciliegio.

Altri kit appartenenti alla Lego Botanical Collection allargano l’assortimento, oltre ai fiori di campo, alle rose e ai tulipani. In tutti i casi, fiori o bonsai, i componenti dovrebbero essere intercambiabili. Si potrà, in altre parole, creare delle piante “chimere” che nella vita reale non esistono né esisteranno mai.

Il riferimento iniziale all’opera di Baudelaire non è poi così peregrino. Il poeta spiegò la scelta del titolo sulla base della sua volontà di “estrarre la bellezza dal male”: nel caso presente, si dovrebbe allora estrarre la natura dalla plastica…

di James Hansen

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