Addio a Larry Flint, il re del porno americano

Larry Flynt fondatore ed editore della rivista Hustler.
Larry Flynt fondatore editore della rivista Hustler. arrives for the the film premiere of 'The Grand' in Los Angeles, California, USA, 05 March 2008 (Reissued 10 February 2021). Larry Flynt, founder of Hustler magazine, died at the age of 78. EPA/PAUL BUCK

NEW YORK.  – Addio al re del porno americano, fondatore ed editore della rivista a luci rosse Hustler. Acerrimo nemico di Donald Trump e al fianco di Bill Clinton nell’affaire Monica Lewinsky, Larry Flynt è morto a 78 anni per problemi cardiaci nella sua casa di Los Angeles.

Più volte denunciato, rinviato a giudizio e imprigionato per oltraggio alla corte, Flynt è salito alle cronache per le sue battaglie legali per la libertà di espressione, inclusa la sua pornografia, attorno alla quale aveva costruito un vero e proprio impero che curava insieme al fratello Jimmy.

Il più famoso dei suoi scontri legali fu con il tele-evangelista Jerry Falwell nel 1983: arrivò alla Corte Suprema, che all’unanimità rigettò le rivendicazioni economiche di Falwell per la parodia pubblicata da Hustler che ritraeva il predicatore ubriaco impegnato in atti sessuali con la madre.

Paralizzato dalla vita in giù per un tentato omicidio, Flynt aveva optato per un sedia a rotelle d’oro con dettagli in velluto, simbolo del suo stile di vita e di quella irriverenza che lo caratterizzava e che faceva discutere. La feminista Gloria Steinem lo bollò come un “pornografo violento e sadico”. I devoti del primo emendamento della costituzione lo consideravano invece “l’Horatio Alger della rivoluzione sessuale”.

La sua Hustler riuscì ad affermarsi contro le rivali patinate Playboy e Penthouse che, come una volta le descrisse, volevano mostrare la “pornografia come arte. Io ho capito che se avessimo scelto di essere più espliciti nei contenuti avremmo potuto conquistare una buona fetta di mercato. Ho percepito che il sesso nudo e crudo era quello che gli uomini volevano. E avevo ragione”.

Ma al di là del suo lato pornografico, Flynt era una persona più complessa. Era fermamente contrario alla pena di morte, e favorevole alle nozze gay. Nel 2003 si oppose pubblicamente all’invasione americana in Iraq. E aveva anche una fondazione che si occupava di ricerca in problemi alla colonna vertebrale, degli abusi sui bambini e della violenza giovanile.

Nel 1977 diventò cristiano sotto l’influenza di Ruth Carter Stapleton, la sorella del presidente americano Jimmy Carter. Una conversione però di breve durata: dopo poco tempo infatti tornò a sposare le cause di Hustler e si dichiarò ateo.

Democratico convinto, nel 1998 si schierò a difesa di Bill Clinton travolto dallo scandalo Lewinsky e, tramite una pubblicità sul Washington Post, offrì un milione di dollari a chi avesse svelato storie di tradimenti dei leader repubblicani.

La sua ultima battaglia politica l’aveva portata avanti contro Donald Trump, offrendo poco dopo la sua elezione 10 milioni di dollari “in contanti” a chi avesse fornito prove sufficienti per avviare la procedura di impeachment e cacciare il presidente dallo Studio Ovale.

(di Serena Di Ronza/ANSA)