Catalogna, Erc l’ago della bilancia

Catalogna, Salvador Illa

BARCELONA – Sarà Erc l’ago della bilancia. Dipenderà infatti dal partito di Péres Aragonés un  governo dei socialisti di Salvador Illa; dipenderà da quanto saranno disposti a cedere le due formazioni politiche. In particolare Erc,  che ha sostenuto e reso possibile la formazione del governo del presidente Pedro Sánchez.

Il Partito Socialista della Catalogna, con 651mila voti, ha vinto le elezioni. Ma sarà difficile che possa formare il governo. In effetti, l’indipendentismo ha rafforzato la propria presenza e, sommando i voti di Esquerra Republicana (602mila) e di Junts per Catalunya (567), ha superato la soglia del 50 per cento. Un risultato importante, al quale ha contribuito, la grossa astensione. La partecipazione in queste elezioni ha subito una contrazione del 25 per cento, se si compara con quella del 2017. Ha votato il 53,53 per cento degli aventi diritti al voto. Nel 2017, lo fece il 79,09 per cento. Il risultato era più che atteso, visto che si è votato in piena pandemia.

Questo appuntamento elettorale si è trasformato in un tragico “Caporetto” per le formazioni conservatrici: il Partito Popolare e Ciudadanos. Le conseguenze potrebbero essere assai pesanti per le segreterie di Pablo Casado e Inés Arrimada. Quest’ultima, con una politica erratica che non soddisfa i propri militanti, continua a raccogliere i gocci provocati della strategia del suo predecessore: Albert Rivera.

Ottimo, invece, il risultato di Vox, che entra di prepotenza nel Parlament della Catalugna. Ottiene 11 parlamentari, più della somma di quelli ottenuti dal PP, solo 3, e da Ciudadanos, che  è crollato da 36 a 6 rappresentanti in Parlamento.

La Cup, dal canto suo, ottiene 9 scranni mentre Comú Podem conferma gli otto che già aveva ottenuto nelle elezioni precedenti.

Con 33 rappresentanti in Parlamento Salvador Illa ha dato ragione alla scommessa fatta dal Governo ma ora dovrà trovare la formula che gli permetta l’alleanza con Esquerra Republicana, che ne ha ottenuti altrettanti. È questo un “pareggio” che complica le ambizioni dell’ex ministro della Sanità. Sarà molto difficile che Erc scenda a patti con il PSC, visto che con Junts e il resto dei partiti dell’indipendentismo, a poche ore dalle elezioni, ha firmato un accordo in cui si compromette a non formare governo con la formazione di Illa.

Prende forza, quindi, la tesi di governo presieduto da Péres Aragonés. Ma questo, che nascerebbe dalle ceneri del precedente, non garantirebbe la sufficiente stabilità.

La questione indipendentista, mai archiviata, si ripropone con maggior forza. Già gli esponenti di Erc, Junts e delle altre formazioni politiche della Catalogna si sono pronunciate, con maggior o minor entusiasmo, sull’argomento. All’orizzonte c’è sempre un poco probabile referendum, ma anche il pericolo di forzature che metterebbero in pericolo legislatura.

Redazione Madrid