Governo affronta dossier Ilva. No a sospensiva su Tar

L'acciaieria dello stabilimento Ilva a Taranto.
L'acciaieria dello stabilimento Ilva a Taranto. (ANSA)

ROMA. – Le grandi crisi aziendali si impongono nell’agenda del nuovo governo. Il giorno dopo l’incontro su Whirlpool, il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, ha convocato al ministero i sindacati sull’ex Ilva, insieme al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e annunciato a breve un confronto anche su Alitalia.

Giorgetti ha sottolineato la strategicità del settore dell’acciaio in Italia, indicato la tutela ambientale come uno dei capisaldi dell’azione di Governo ed espresso l’auspicio che “Invitalia prosegua nel percorso dell’accordo” per l’ingresso nel capitale dell’acciaieria del 13 dicembre.

Il ministro ha ricevuto più tardi, separatamente, l’amministratrice delegata di Arcelor Mittal Italia, Lucia Morselli. L’incontro è stato definito in una nota del ministero “lungo, schietto, franco e costruttivo”. Arrivando al Mise , Morselli era lasciata scappare una battuta con i giornalisti che le chiedevano cosa stesse succedendo all’acciaieria: “sempre qualcosa di molto buono”, ha risposto sorridendo.

Poche ore prima, il Consiglio di Stato aveva respinto la richiesta di sospensiva urgente avanzata dalla società rispetto alla sentenza del Tar di Lecce che ha imposto lo spegnimento degli impianti dell’area a caldo entro il 14 aprile, e rinviato la trattazione della richiesta alla riunione dell’organo collegiale prevista per l’11 marzo. Il 13 maggio seguirà, invece, l’udienza di merito. L’accordo con Invitalia resta, in ogni caso, valido. È questa la rassicurazione che è arrivata ai sindacati dal governo.

Inoltre c’è stato l’impegno di Giorgetti e Orlando per garantire l’integrazione salariale della Cigs dei 1.600-1.700 dipendenti dell’Ilva in amministrazione straordinaria. È quanto serviva perché il giudizio sull’incontro dei segretari generarli di Cgil, Maurizio Landini, Cisl, Anna Maria Furlan e Uil, Pierpaolo Bombardieri, fosse positivo.

“Oggi si è parlato di crisi industriali e non succedeva da un po’”, ha osservato Bombardieri. “Il governo ci ha detto che ritiene strategica la produzione dell’acciaio nel nostro Paese”, ha raccontato Furlan. “Abbiamo ribadito – ha aggiunto Landini – che anche per noi l’acciaio è strategico e che non siamo disponibili a perdere neanche un posto e nessuno stabilimento”.

I leader dei metalmeccanici sono entrati più nello specifico del confronto. Rocco Palombella della Uilm ha spiegato che l’integrazione salariale della cigs potrebbe arrivare con “un emendamento al decreto economico”, quindi forse già nel Milleproroghe in discussione alla Camera o nell’atteso nuovo dl ristori.

Francesca Re David della Fiom Cgil ha evidenziato, poi, come i ministri abbiano fatto riferimento alla disciplina del ‘golden power’ e si è augurata “l’inserimento del settore dell’acciaio nelle disposizioni già previste e nelle successive modifiche ed integrazioni a tutela e salvaguardia delle imprese strategiche che operano in tale ambito”. Roberto Benaglia della Fim Cisl ha, quindi, indicato la volontà espressa dal governo di raggiungere un accordo sindacale sul piano industriale “entro il mese di marzo”.

“Serve la collaborazione di tutti”, ha dichiarato il ministro Giorgetti al termine dell’incontro con i sindacati e ha poi aggiunto, “con questo spirito ci prepariamo a vedere, nei prossimi giorni, il sindaco di Taranto e il presidente della regione Puglia”.

Il primo cittadino tarantino, Rinaldo Melucci, intanto, ha convocato per il 25 febbraio i sindacati per valutare la possibilità di sospendere la tassa sui rifiuti Tari, per il 2021, per i lavoratori in cigs dell’amministrazione straordinaria. E sempre per questi cassintegrati, i commissari straordinari hanno dato la propria disponibilità ad anticipare 200 euro dell’integrazione salariale.

(di Chiara Munafò/ANSA)