Lautaro-Lukaku, e l’Inter-show si prende il derby

Lautaro Martinez insacca di testa la prima rete del 3-0 inflitto dall'Inter al Milan..
Lautaro Martinez insacca di testa la prima rete del 3-0 inflitto dall'Inter al Milan.. ANSA / MATTEO BAZZI

MILANO. – La furia di Lukaku, la classe di Lautaro, i tuffi di Handanovic. Il cielo sopra San Siro si tinge di nerazzurro, colorato dai tre pilastri dell’Inter di Conte che abbatte il Milan e cerca la fuga in campionato volando a +4 sui rossoneri. Il tabellino dice 3-0 con doppietta dell’argentino e solita zampata del belga, ma l’impressione è stata soprattutto quella di una prova di forza di quella che ora diventa ancora di più la favorita numero uno per lo scudetto.

Un’Inter versione tritatutto, che sa quando soffrire e serve il miglior Handanovic, ma soprattutto sa quando e come far male agli avversari, riuscendoci spesso alla perfezione. Anche perché lì davanti quando la coppia Lukaku-Lautaro funziona così in pochi possono limitarla.

Al resto ci pensa una difesa che funziona nell’annullare Ibrahimovic, sconfitto nello scontro diretto con Lukaku, il primo dopo la lite dell’ultimo derby, senza tra l’altro nessun gesto di ‘pace’ tra i due. E quando non arrivano i tre centrali interisti, ci pensa capitan Handanovic a togliere le castagne dal fuoco.

Non è bastato a Pioli far riposare i big nella gara di Europa League di giovedì, perché sono stati proprio alcuni dei titolarissimi a tradirlo, a partire dal duo Kjaer-Romagnoli in difesa, protagonista in negativi fin da subito: al 5′ Lukaku scappa al capitano rossonero, poi dopo una chiusura del danese pennella un cross sulla testa di Lautaro, dimenticato dallo stesso Kjaer, che sblocca così il risultato.

Il Milan prova a reagire ma la manovra rossonera è troppo lenta e con poche idee per creare problemi. Non a caso, i pericoli arrivano con una sola arma, i cross dalla trequarti per Ibrahimovic, perché la squadra di Pioli fatica ad avvicinarsi all’area. Una strategia che porta comunque qualche pericolo, come su un destro di Hernandez che esce di un nulla.

L’Inter dal canto suo non resta a guardare, anzi in contropiede fa malissimo, con Lukaku, Lautaro e Skriniar che sfiorano il raddoppio poco prima dell’intervallo. Nella ripresa, però, la partita cambia volto, perché dagli spogliatoi escono un’Inter impaurita ma soprattutto un Milan indiavolato, trascinato da Ibrahimovic.

Serve il miglior Handanovic per dire di no con due miracoli su altrettanti colpi di testa dello svedese, ripetendosi inoltre su un mancino da fuori di Tonali, tutto nel giro di una manciata di minuti. Passata indenne la sfuriata rossonera, gli uomini di Conte colpiscono con la manovra perfetta: partendo proprio dai piedi di Handanovic (con la tanto contestata costruzione dal basso), l’Inter arriva fino in porta, dove Perisic serve Lautaro che da due passi raddoppia.

Il Milan barcolla ma resta in piedi, almeno finché non si scatena pure Lukaku. Il belga prima calcia addosso a Donnarumma in uscita, poi si invola in contropiede e di potenza chiude i conti. “Tu passamela, poi ci penso io”, urla Lukaku ai compagni esultando. È il colpo da ko per i rossoneri, che non si rialzano più. È il colpo che fa volare invece l’Inter: la strada è in salita ed è ancora lunga, ma i nerazzurri di Conte si sono alzati sui pedali e ora provano davvero la fuga.

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