Powell: strada lunga, vaccini speranza per economia

Il presidente della Fed Jerome Powell.
Il presidente della Fed Jerome Powell. (ANSA)

NEW YORK. – La strada è “ancora lunga”: la ripresa è “incompleta e c’è molta incertezza”. Ma i vaccini offrono una “speranza per l’economia”, la speranza di un “ritorno a condizioni più normali” più avanti nell’anno. Jerome Powell è realista ma, per la prima volta dall’inizio della pandemia, si intravede nelle sue parole un certo ottimismo legato alla campagna di vaccinazione in corso.

“Lasciarsi alle spalle la pandemia è la cosa più importante”, dice più volte in diverse forme davanti al Congresso americano. “Anche se non possiamo sottovalutare le sfide che abbiamo davanti, gli sviluppi indicano un miglioramento dell’outlook” durante il 2021, quando il pil potrebbe segnare anche un aumento del 6%, il migliore dal 1999, spiega il presidente della Fed schivando tutte le domande politiche sul piano di stimoli da 1.900 miliardi di dollari proposto da Joe Biden.

“Non commento”, ripete a chi cerca di incalzarlo. Non si sbilancia neanche sull’aumento del salario minimo, per il quale l’amministrazione preme ma i repubblicani fanno muro.

Nonostante gli attesi miglioramenti delle prospettive economiche, Powell ribadisce che la Fed continuerà a mantenere accomodante la sua politica monetaria, anche in termini di acquisti di bond. E questo perché il mercato del lavoro ancora non decolla: i progressi sono rallentati e ci sono ancora 10 milioni di americani senza un’occupazione.

Molti di questi – ammette Powell – incontreranno non poche difficoltà a trovarne uno visto che la pandemia ha accelerato quella svolta digitale e dell’automazione che era in corso. C’è poi il nodo dell’inflazione: pur prevedendo un balzo con la riapertura dell’economia, Powell minimizza. “I rischi restano al ribasso”, dice sgombrando anche il campo da ogni possibile dubbio sul fatto che sia la politica monetaria della Fed la principale responsabile dell’andamento dei mercati creando un rischio bolla.

“Ci sono diversi fattori che stanno contribuendo a quello che accade sui mercati. La Fed è solo uno di questi”, spiega. Il recente aumento dei rendimenti dei bond è un “voto di fiducia di parte del mercato sul fatto che avremo una ripresa robusta”, dice intervenendo su un tema che sta agitando gli osservatori e creando ulteriori difficoltà al piano di stimoli proposto da Biden. Di fronte a un’economia in miglioramento, è la tesi dei critici del presidente americano, non c’è bisogno di un piano di aiuti così ampio.

Wall Street ascolta Powell e riduce le perdite con il messaggio da colomba del presidente della Fed. Per i listini la seduta è contrassegnata dal proseguire della fuga dai tecnologici. Big Tech è sotto forte pressione con il balzo dei rendimenti dei bond che rende i loro titoli meno attraenti e con gli investitori preoccupati dalle loro eccessive valutazioni in un contesto di tassi di interesse bassi e di riapertura dell’economia. Le borse europee chiudono contrastate. Milano perde lo 0,30%, mentre Londra sale dello 0,21% con l’allontamento del lockdown in vista.

Pesante il Bitcoin, finito sotto attacco negli ultimi giorni. Elon Musk, uno dei suoi più ferventi sostenitori, ha definito i prezzi alti. Bill Gates ha precisato di non essere un fan e ha messo in guardia gli investitori retail: non vi lasciate tentare dalla mano speculativa. Sulla criptovaluta è intervenuta anche Janet Yellen, scettica sul Bitcoin fin dai tempi della Fed. “É speculativo e inefficiente nelle transazioni finanziarie”, ha detto.

Un mix fatale per la valuta digitale, sprofondata a poco più di 40.000 dollari. Sulle valute digitali si sta interrogando anche la Fed .”Stiamo guardando molto attentamente” al tema dell’emissione di un “dollaro digitale”, dice Powell osservando come tutte le banche centrali al mondo stanno studiando possibili valute digitali. Una strada comunque in salita con molti nodi da sciogliere, a partire da quello della Florida.

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