Alitalia torna sul tavolo del governo, venerdì vertice

Un aereo Alitalia prende il volo.
Un aereo Alitalia prende il volo. (ANSA)

ROMA. – Con sempre meno ossigeno in cassa e l’urgenza di far decollare al più presto la nuova compagnia, il dossier Alitalia si scalda e arriva sul tavolo del nuovo governo Draghi. La preoccupazione è alta, tanto che il Ministero dello sviluppo economico ha chiesto ieri un incontro urgente agli altri due dicasteri coinvolti, i Trasporti e il Tesoro.

Vertice che è stato fissato per venerdì mattina e che vedrà la partecipazione, in presenza al Mise, del padrone di casa Giancarlo Giorgetti e del ministro dei trasporti Enrico Giovannini; mentre è ancora in forse la presenza del titolare dell’economia Daniele Franco.

Sul tavolo dei ministri, prima di tutto l’emergenza finanziaria della vecchia compagnia, aggravatasi negli ultimi mesi, complice il mancato arrivo dei ristori Covid (manca l’autorizzazione dell’Ue agli ultimi 55 milioni). I soldi in cassa sono quasi esauriti e quindi anche a febbraio (come già accaduto a dicembre) gli stipendi verranno pagati con qualche giorno di ritardo.

Il commissario Giuseppe Leogrande, che da settimane lancia l’allarme rosso sulla situazione della cassa, lo ha confermato ieri ai sindacati, evidenziando anche un altro problema: non solo il commissario non è in grado di anticipare la cigs (che coinvolge oltre 6.800 dipendenti fino a settembre 2021), ma l’Inps non sta erogando le integrazioni della retribuzioni già autorizzate.

Una decisione, quella dell’Istituto di previdenza, “unilaterale”, “a causa di approfondimenti interni all’Istituto circa il periodo di riferimento sul quale si calcola l’integrazione delle retribuzioni”, spiegano i sindacati.

L’Inps però smentisce: “per l’eventuale passaggio a pagamento diretto della cigs da parte dell’Istituto, l’azienda sa che la richiesta deve essere fatta al Ministero del Lavoro. Stante che l’Istituto non ha ricevuto nessun aggiornamento a riguardo – chiarisce l’istituto -, nessun ritardo o altro tipo di volontà ostativa può essere imputato all’Istituto sulla questione”.

A tutto questo si aggiunge il nodo del trasferimento degli asset da Alitalia alla newco Ita. Passaggio su cui è puntato il faro dell’Ue che chiede una chiara discontinuità tra vecchia e nuova compagnia, attraverso la vendita degli asset sul mercato.

Il commissario Leogrande sarebbe al lavoro su un bando, ma al momento non ci sarebbe ancora nulla di concreto e il tempo che passa rende sempre più complicato l’obiettivo annunciato di far decollare Ita ad aprile. Sta ora al Governo individuare con Bruxelles il percorso migliore.

Intanto cresce la preoccupazione dei sindacati. E non solo per Alitalia. Domani Filt-Cgil e Uiltrasporti scenderanno in piazza a Roma, a Montecitorio, per denunciare la “situazione drammatica” di tutto il settore del trasporto aereo, con 50 mila posti di lavoro a rischio, tra fissi e dipendenti a tempo.

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