QUITO. – Le forze dell’ordine dell’Ecuador hanno annunciato di aver controllato nelle ultime ore i disordini scoppiati in due carceri, a Guayaquil e Cotopaxi, collegati alle rivolte che hanno causato martedì scorso in quattro centri di detenzione ecuadoriani almeno 79 morti.
La causa dei due nuovi ammutinamenti, riferisce il portale di notizie Primicias, è stata la stessa dei precedenti episodi: una battaglia fra bande di detenuti ecuadoriani e di integranti di Los Choneros che risponde ai cartelli della droga colombiani.
Intanto, dopo la Commissione interamericana dei diritti umani (Cidh) e il sistema Onu in Ecuador, anche Amnesty International (Ai) ha preso posizione sulla grave emergenza carceraria ecuadoriana.
In un comunicato pubblicato nel suo portale informativo, Ai ha chiesto al governo di Quito di “assumersi le sue responsabilità” delle conseguenze dei sanguinosi scontri in varie carceri del Paese perché “non può limitarsi a giustificarli come ‘scontri tra organizzazioni criminali'”.
“Questa violenza – aggiunge l’organismo umanitario – le cui cause e responsabili dovranno essere determinati dalla giustizia, si verifica in un contesto di assenza di politiche pubbliche che affrontino in Ecuador i problemi strutturali del sistema carcerario”.
