Alitalia: sale pressing sul governo, stipendi 1 marzo

Un aereo Alitalia alza il volo.
Un aereo Alitalia alza il volo. (ANSA)

ROMA.  – Sale il pressing dei lavoratori sul governo perché sblocchi lo stallo in cui è finita l’Alitalia. Una crisi che è solo l’emblema della situazione drammatica in cui versa tutto il trasporto aereo. Per questo i sindacati sono scesi in piazza, davanti ai palazzi delle istituzioni, per chiedere risposte al nuovo esecutivo a partire dall’avvio immediato di un tavolo di crisi che coinvolga tutti i ministeri interessati.

Un primo segnale è atteso dal vertice di domani al Mise sull’Alitalia, un incontro chiesto urgentemente dal titolare dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti per affrontare il dossier insieme al titolare dei Trasporti Enrico Giovannini e al Dicastero dell’Economia (è in forse la presenza di Daniele Franco). Un incontro cui si guarda con grande attesa, vista la situazione critica della compagnia, stretta tra la crisi finanziaria dell’amministrazione straordinaria e lo stallo nelle scelte per far decollare la nuova Ita.

Proprio su Alitalia spicca l’attivismo del leader della Lega Matteo Salvini che fa sapere che sta “dialogando” personalmente con alcuni “investitori privati che si stanno riaffacciando”. E mentre continua a circolare l’ipotesi di Lufthansa, anche se attualmente non potrebbe entrare in Alitalia per i vincoli Ue sui prestiti concessi dal governo tedesco, spunta una soluzione al contrario: “Lo Stato italiano – ipotizza l’economista Ugo Arrigo, dell’Università Bicocca a SkyTg24 – potrebbe spendere meglio i suoi 3 miliardi acquisendo una quota di un vettore europeo, non necessariamente Lufthansa, cui affidare il rilancio di Alitalia”.

Sulle difficoltà di cassa della vecchia compagnia, intanto, il commissario straordinario Giuseppe Leogrande conferma ufficialmente, in una comunicazione interna ai lavoratori, che gli stipendi di febbraio arriveranno con qualche giorno di ritardo, “il primo marzo”, insieme all’anticipo cigs. La cassa, ha spiegato nei giorni scorsi ai sindacati senza fornire cifre, è quasi esaurita. E se non arriva l’ok dell’Ue ai ristori Covid, il problema rischia di ripresentarsi aggravato il mese prossimo, con inevitabili conseguenze sull’operatività dell’azienda.

Per questo è alta la preoccupazione dei sindacati. Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl hanno portato i lavoratori in Piazza Montecitorio per lanciare l’allarme sulla situazione di tutto il settore, con decine di aziende in crisi e liquidazione e oltre 50 mila lavoratori a rischio. Manifestazione più che riuscita, annunciano Filt e Uilt, “che il Governo non può e non debe trascurare”.

“É sotto gli occhi di tutti che non è una crisi passeggera e quindi servono anche ammortizzatori sociali per proteggere i lavoratori del settore ma serve anche un’idea di futuro”, ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini, presente in piazza. La crisi del trasporto aereo allarma anche la Fit Cisl che chiede di inserire il settore nel Recovery Plan. Vanno in pressing sul governo anche i piloti dell’Anp, che hanno perso la pazienza e chiedono “una decisione definitiva” per Alitalia.

(di Enrica Piovan/ANSA)

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