Nuova variante spaventa New York. Si teme per i vaccini

La Guardia nazionale allo Yankees Stadium New York indica a una donna lo sportello per la vaccinazione
La Guardia nazionale allo Yankees Stadium New York per la campagna vaccinale anti Covid. Immagine d'archivio. (ANSA)

WASHINGTON. – Spunta una nuova variante del coronavirus negli Stati Uniti, proprio mentre Joe Biden celebra il traguardo di 50 milioni di vaccini inoculati: dopo quella inglese, brasiliana e sudafricana, è comparsa quella newyorchese, che si aggiunge a quella californiana.

La nuova forma del Covid-19 spaventa la Grande Mela perché ha una preoccupante mutazione che potrebbe indebolire l’efficacia dei vaccini, aiutando il virus a schivare la reazione del sistema immunitario. Lo ha rivelato il New York Times citando due studi che però non sono ancora stati rivisti da altri scienziati o pubblicati su un giornale scientifico: il primo dell’università Caltech nel Golden State, postato online martedì, il secondo di un gruppo di studiosi della Columbia University.

L’ultima variante, chiamata B.1.526, è stata scoperta per la prima volta in alcuni campioni raccolti a Nyc in novembre. A metà febbraio rappresentava circa un quarto delle sequenze virali in un database condiviso dagli scienziati. I pazienti mcontagiati sono in media di circa sei anni più vecchi e hanno più probabilità di essere ricoverati in ospedale. La maggioranza è stata individuata nelle immediate vicinanze di ospedali, in particolare a Washington Heights e Inwood, nella parte settentrionale di Manhattan, ma diversi casi sono stati registrati  in tutta l’area metropolitana, come ha riferito il dott. David Ho, direttore dell’ Aaron Diamond Aids Research Center.

“Vediamo casi a Westchester, nel Bronx e nel Queens, nella parte bassa di Manhattan e a Brooklyn, quindi sembra essere largamente diffusa, non un singolo focolaio”, ha spiegato.

“Non è una notizia particolarmente felice”, ha commentato Michel Nussenzweig, un immunologo della Rockefeller University non coinvolto nelle due ricerche. “Ma il solo fatto di saperlo è positivo perché forse possiamo fare qualcosa”, ha aggiunto. Nussenzweig si è detto più preoccupato dalla variante di New York che da quella che si sta diffondendo rapidamente in California. Quest’ultima è diventata la forma dominante nel Golden State nel giro di cinque mesi ed ora rappresenta oltre la metà dei casi in 44 contee.

La California intanto è il primo Stato americano ad aver superato le 50 mila vittime, anche se in rapporto alla popolazione ci sono almeno 30 Stati che hanno riportato più decessi pro capite. Nel giro di due settimane inoltre ha dimezzato il numero dei contagi giornalieri ed è diventato lo Stato che ha somministrato più vaccini.

Una buona notizia infine arriva dalle case di riposo, rimaste falcidiate dalla pandemia: dall’inizio della somministrazione dei vaccini, secondo una analisi del Nyt, i nuovi casi sono calati di oltre l’80% e i decessi di più del 65%.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)