Tesoro alla sfida del clima, arriva il Btp green

Uno schermo con i titoli.
Uno schermo con l'andamento dei titoli in Borsa (ANSA)

ROMA.  – AL via il Btp green: il debutto dei bond targati Repubblica italiana per finanziare ambiente e lotta al cambiamento climatico è “imminente”, assicura il responsabile del Tesoro per il debito pubblico Davide Iacovoni, e consentirà al Tesoro di attingere al bacino sempre più vasto di investitori che hanno appetito per asset sostenibili.

Il lancio dei Btp green – per ora rivolti agli investitori istituzionali – è ormai alle porte dopo che il Tesoro ha pubblicato oggi il “Quadro di riferimento” e ha già fissato per lunedì 1° marzo una ‘Global Investor Call affidata a Credit Agricole e Intesa Sanpaolo, le due banche selezionate come “structuring advisors”, con la task force creata con il comitato interministeriale che ha individuato circa 35 miliardi di spese potenzialmente rendicontabili per essere finanziate dal Btp green: oltre la metà nei trasporti, il resto su efficientamento energetico, incentivi alle rinnovabili, all’economia circolare, alla protezione ambientale e ricerca.

Un debutto che avviene nel contesto di un G20 a presidenza italiana impegnato nella “sostenibilità e nel contrasto al cambiamento climatico”, come ha sottolineato il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera. E guarda a un mercato in rapidissimo sviluppo: oggi Luigi De Vecchi, Chairman of Europe, Middle East and Africa of Banking, Capital Markets & Advisory di Citi, ha invocato a un evento su ANSA.it la creazione di una borsa per le aziende sostenibili, una sorta di Nasdaq per la sostenibilità che potrebbe partire proprio dall’Europa e da Piazza Affari.

Il Btp green, poi, aiuterà una differenziazione delle fonti di finanziamento che aiuta la gestione del debito italiano, in una fase che torna a registrare qualche scossone dopo la calma piatta degli ultimi mesi. Proprio oggi Istat dà conto di un miglioramento del clima di fiducia sia dei consumatori (da 100,7 a 101,4) sia delle imprese (da 88,3 a 93,2) a febbraio, un mese caratterizzato dal calo dello spread dopo la larghissima maggioranza di Governo incassata da Mario Draghi.

Ma sui mercati c’è un trend globale, innescato dai treasury americani, con rendimenti in impennata dopo che il maxi-piano da 1.900 miliardi dell’amministrazione Biden ha suscitato aspettative – sia pure controverse – di ripresa dell’inflazione.

Lo spread dei Btp torna sopra i 100 punti base rivedendo i livelli di tre settimane fa, il rendimento decennale italiano sale ai massimi da ottobre, il Btp a cinque anni stamani in asta per cinque miliardi di euro registra il rendimento più alto dallo scorso ottobre, a 0,11%. In Francia il decennale stamani ha visto il rendimento risalire sopra lo zero, a 0,01%, per la prima volta dallo scorso giugno, e in Germania il bund viaggia a -0,25%: basti pensare che solo a inizio gennaio il benchmark decennale tedesco era a -0,60%.

Non a caso si fa sentire la Bce: il rialzo dei rendimenti si traduce in un inasprimento delle condizioni finanziarie che preoccupa, data la ripresa appena percettibile all’orizzonte. Il capo economista Philip Lane, durante un webinar, stamane ha promesso che “acquisteremo con flessibilità in base alle condizioni di mercato, e con l’attenzione volta a prevenire una stretta delle condizioni finanziarie”.

Anche Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce, ha avvertito che il rialzo dei tassi reali in atto potrebbe danneggiare la ripresa. Parole che potrebbero non essere sufficienti: diversi economista si aspettano un segnale più deciso, forse un’apertura a un allargamento del programma pandemico ‘Pepp’ prima del meeting Bce dell’11 marzo.

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